La donna sostiene di avere disattivato i dati prima di salire sull’aereo per la Macedonia. La compagnia inizialmente applica uno sconto del 50%, poi scende a 199,95 franchi
BASILEA - «Ho disattivato i dati sul mio cellulare prima di salire sull’aereo che da Basilea mi avrebbe portata in Macedonia, ma al mio rientro la fattura svelava qualcosa di molto diverso». Tilda, una contabile di 42 anni che vive nel canton Vaud, si è recata nel suo paese d’origine due mesi fa. Ha scelto di rinunciare all’utilizzo del suo iPhone per non incorrere in “brutte sorprese”.
«Nessuna chiamata, zero sms, niente internet» racconta a 20 minutes. Eppure quando alla fine del mese ha ricevuto la fattura telefonica, l’importo da saldare era di ben 625 franchi. Una somma che per Tilda è «totalmente ingiustificata».
Contattata, la compagnia telefonica ha spiegato che il telefono ha registrato il consumo di un volume di dati di circa 35 MB per un durata di 45 minuti complessivi, con un costo di 15 franchi al MB.
«Preso atto della buona fede del cliente - hanno però aggiunto -, abbiamo deciso di applicare uno sconto del 50% sulla fattura». Qualche giorno dopo l’operatore, dopo attenta valutazione del profilo del cliente e quale scelta commerciale, ha ridotto la bolletta fino a 199,95 franchi, che corrisponde all’importo massimo di un “pacchetto offerta” per l’area che include la Repubblica di Macedonia.
Per evitare brutte sorprese, l’operatore consiglia comunque a tutti di contattare sempre il servizio clienti prima di recarsi all’estero per bloccare i servizi di roaming.
La Federazione dei consumatori romanda, però, precisa che «se il cliente può dimostrare di avere disattivato le funzionalità del suo telefono, ha il diritto di esigere l’annullamento della fattura».