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BERNAFondo europeo per la sicurezza: c'è anche la Svizzera

17.07.18 - 15:57
La Confederazione contribuirà al nuovo strumento a partire dal prossimo primo agosto con 144 milioni di franchi
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Fondo europeo per la sicurezza: c'è anche la Svizzera
La Confederazione contribuirà al nuovo strumento a partire dal prossimo primo agosto con 144 milioni di franchi

BERNA - Controlli più efficaci e una migliore protezione dei confini esterni di Schengen. È ciò che garantisce l'Accordo aggiuntivo sulla partecipazione al Fondo per la sicurezza interna (ISF Frontiere), ratificato oggi dalla Svizzera.

Dopo il Consiglio federale anche il Parlamento, nel corso della sessione primaverile, ha approvato l'accordo, ricorda un comunicato pubblicato oggi dal governo. La Confederazione contribuirà al nuovo strumento a partire dal prossimo primo agosto con 144 milioni di franchi.

Si tratta di un importante sistema di solidarietà, in quanto offre un sostegno agli Stati che, in ragione della loro posizione geografica, devono sostenere costi ingenti per la protezione dei confini esterni, precisa la nota. L'obiettivo è impedire gli attraversamenti irregolari, così come agevolare e velocizzare quelli regolari.

Gli Stati Schengen non sono tutti chiamati in egual misura ad assolvere il compito di sorveglianza dei confini, dato che quelli con estese frontiere marittime e terrestri o importanti aeroporti internazionali devono affrontare spese sproporzionate: proprio per aiutarli è stato istituito l'ISF Frontiere dal 2014 al 2020. Per questo periodo è stato preventivato un fabbisogno finanziario di 2,76 miliardi di euro, a cui vanno sommati i contributi dei Paesi associati a Schengen.

In compenso, afferma l'esecutivo, si prevede che la Svizzera riceverà dall'ISF Frontiere circa 21 milioni di franchi per progetti nazionali. In questo ambito, Berna ha posto l'accento su misure legate alla migrazione illegale, alla minaccia terroristica e al crescente numero di passeggeri nel traffico aereo.

Con le risorse del Fondo si intende in particolare finanziare l'ampliamento dell'infrastruttura di controllo delle frontiere presso gli scali elvetici, compresa l'introduzione di tornelli di controllo automatizzati a Zurigo e Ginevra: ciò permetterà di diminuire sensibilmente il tempo d'attesa dei viaggiatori.

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