Una disputa tra vicini si è conclusa con spintoni e minacce di morte. Non si tratta di un caso isolato
SAN GALLO - Si incontreranno oggi in tribunale l’uomo e la donna che il 17 agosto del 2016, dopo pregressi litigi tra vicini di casa, si sono resi protagonisti di una violenta lite davanti al palazzo in cui vivono. Il motivo, l’ennesimo, è stato il portone del condominio lasciato aperto.
Il problema della sicurezza contrapposto al fastidio di dovere sempre cercare la chiave del portone hanno scatenato un diverbio che, secondo l’accusa, è in seguito diventato fisico. L’imputato 37enne è accusato di avere afferrato la sua vicina di casa per il collo, di averla spintonata, chiamata “stupida scrofa”, fatta cadere a terra e minacciata di morte. «Un giorno ti ucciderò» le avrebbe detto.
Oggi i due verranno ascoltati di fronte alla Corte distrettuale di San Gallo. Il pubblico ministero vorrebbe condannare l’uomo per insulti, minacce e violenza. Per lui chiederà una pena pecuniaria di 40 aliquote da 50 franchi e una multa di 600 franchi.
Non è la prima volta che una disputa tra vicini di casa finisce in tribunale. La metà degli inquilini svizzeri non è soddisfatto della sua situazione abitativa e non si sente bene nel proprio appartamento, secondo un recente sondaggio sul portale immobiliare Immowelt.ch.
Dieci giorni fa una lite tra inquilini di una palazzina a Zurigo è sfociata in un colpo di pistola sparato da un 60enne contro un 65enne, che è stato sottoposto a un intervento d'urgenza. Due anni fa a Kloten un uomo voleva fare il bucato dopo le 22 ma la sua vicina non era d'accordo. Lui l'aveva quindi chiusa a chiave all'interno della lavanderia. Una volta fuori grazie all'aiuto di altri inquilini che ne avevano sentito le urla, la donna si era accanita contro la porta dell'appartamento del responsabile, cercando di sfondarla. A gennaio un solettese ha portato i vicini di casa fino davanti al Tribunale federale per colpa del loro router che emetteva «troppe radiazioni wireless» che gli causavano «mal di testa, esaurimento nervoso e mancanza di concentrazione», fino a costringerlo a dormire in cantina.