Cerca e trova immobili

GINEVRASemaforo verde per i "lampioni della memoria"

23.03.18 - 12:16
La Corte di giustizia ha respinto i ricorsi presentati dai confinanti contro il monumento volto a commemorare il genocidio armeno. Tolto pure l'effetto sospensivo
Semaforo verde per i "lampioni della memoria"
La Corte di giustizia ha respinto i ricorsi presentati dai confinanti contro il monumento volto a commemorare il genocidio armeno. Tolto pure l'effetto sospensivo

GINEVRA - Può iniziare in un parco di Ginevra la costruzione di un monumento volto a commemorare il genocidio armeno. La Corte di giustizia ha infatti respinto i ricorsi presentati dai confinanti e ha pure tolto l'effetto sospensivo.

L'opera "Réverbères de la Mémoire" ("I Lampioni della Memoria") dell'artista francese Mélik Ohanian è costituita da nove lampioni alti quasi dieci metri, ai quali sono appese "lacrime" di acciaio.

Il monumento avrebbe dovuto essere insediato inizialmente nella città vecchia di Ginevra, ma nel perimetro sono stati rinvenuti reperti archeologici che hanno impedito la concretizzazione del progetto. Sono poi state vagliate una quindicina di altre sistemazioni.

Nell'autunno 2013, le autorità comunali avevano annunciato di aver scelto il parco del museo Ariana, situato nelle vicinanze del Palazzo delle Nazioni Unite e dove già si trova una statua del Mahatma Gandhi. Questa scelta era stata disapprovata dalla Confederazione a causa della necessità di preservare la neutralità della Ginevra internazionale.

La scelta della Città è finalmente caduta sul parco Trembley, situato ad una certa distanza dalla sede dell'ONU. Secondo i vicini, tuttavia, il monumento è troppo voluminoso per essere eretto in una zona di svago, dove occuperà circa 230 mq.

Dopo la decisione della Corte di giustizia di non entrare in materia - presa in gennaio e resa pubblica oggi dai promotori del progetto -, il legale dei vicini, il consigliere nazionale Yves Nidegger (UDC/GE), ha annunciato l'intenzione di rivolgersi al Tribunale federale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE