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Il 69enne era già stato condannato lo scorso novembre per altri reati di natura patrimoniale
VADUZ - Dovrà di nuovo comparire in tribunale come imputato per reati patrimoniali un ex presidente della Corte costituzionale del Liechtenstein, già condannato lo scorso novembre a 6 anni di carcere per lo stesso genere di illeciti.
Il 69enne, avvocato e fiduciario, ha presieduto la Corte Costituzionale del Liechtenstein per 14 anni. Lo scorso novembre è stato condannato dal Tribunale penale del Principato per vari reati contro il patrimonio - fra cui frode e riciclaggio - per un valore di 13 milioni di franchi. La sentenza non è tuttavia ancora passata in giudicato, visto che ha presentato ricorso in appello, ha indicato oggi la Procura del Liechtenstein.
Secondo la Procura, le nuove accuse riguardano una somma complessiva di 28,5 milioni di franchi. Nel caso di una condanna, l'ex giudice rischia fino a 10 anni di prigione. Il pubblico ministero lo accusa di amministrazione infedele in tre casi, truffa aggravata in 16, appropriazione indebita, riciclaggio di denaro e violazione della legge sulle armi.
Le persone danneggiate sono ex suoi fedeli clienti, per i quali aveva amministrato società di vario genere. Secondo quanto era già emerso nel processo di novembre, amici e conoscenti gli avevano dato piena fiducia, delegandogli l'amministrazione di patrimoni per milioni di franchi.
Denaro che ormai non c'è più, aveva ammesso l'imputato in tribunale, dichiarando di avere perso completamente il controllo sulle sue attività. Un incontro con una brasiliana, che lo avrebbe curato da una grave malattia, pare avere svolto un ruolo decisivo. La creazione, insieme alla donna, di un'azienda di cosmetici non avrebbe fruttato nulla ma, al contrario, sarebbe costata all'ex giudice un bel po' di soldi.
