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BERNANove giovani su dieci hanno un titolo di studio post-obbligatorio

23.01.18 - 13:53
La zona italofona si colloca a metà tra la virtuosa Svizzera tedesca e la Romandia
tipress
Nove giovani su dieci hanno un titolo di studio post-obbligatorio
La zona italofona si colloca a metà tra la virtuosa Svizzera tedesca e la Romandia

BERNA - Il 90,9% dei giovani ha conseguito nel 2015 in Svizzera un titolo del grado secondario II, cioè post-obbligatorio, entro i 25 anni. La quota sale al 94% se si prendono in considerazione solo i cittadini elvetici nati nella Confederazione, precisa in una nota odierna l'Ufficio federale di statistica (UST).

Il tasso scende invece all'86,2% per gli stranieri nati in Svizzera e al 72,5% per quelli nati all'estero.

Un titolo di questo tipo - si ricorda nel comunicato - rappresenta un fattore fondamentale per un inserimento positivo e duraturo nella vita sociale ed economica del Paese. Perciò, l'obbiettivo definito da Confederazione, Cantoni e organizzazioni del mondo del lavoro è che la percentuale di giovani che ne entrano in possesso prima del 25esimo compleanno sia del 95%.

Dei 77'000 giovani aventi una certificazione, il 65,2% possiede un titolo relativo alla formazione professionale di base (attestati federali di capacità AFC e certificati federali di formazione pratica CFP), mentre il 25,7% uno di quelli inerenti alla formazione generale (maturità liceali, certificati delle scuole di cultura generale, titoli delle scuole internazionali).

Il tasso di donne (92,9%) supera di quattro punti percentuali quello di uomini (88,9%). Per quanto riguarda le differenze legate al Comune di domicilio, l'UST sottolinea che nelle città nucleo la quota di persone con diplomi post-obbligatori è dell'86,7%, nei municipi che fanno parte di un'agglomerazione del 90,8% e nei Comuni rurali e nei centri urbani isolati del 94,1%.

La cartina mostra inoltre la complessità geografica dell'indicatore, mette in evidenza l'UST. I distretti comprendenti città come Losanna, Ginevra, Basilea, Lucerna, Lugano, Zurigo e Bienne nel contesto regionale presentano spesso quote comparativamente basse (tra l'80% e l'87%).

Tenendo conto delle regioni linguistiche, la percentuale si attesta al 92,7% nella Svizzera tedesca, all'87,9% nella Svizzera italiana e all'86,4% in Romandia.
 

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