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BERNAPiù di 2'000 denunce per chi non ha pagato il canone

21.01.18 - 14:40
Nel 2017 Billag ha spedito 5,2 milioni di polizze di versamento: i solleciti sono stati 1 milione, 61'000 i procedimenti esecutivi
Keystone
Più di 2'000 denunce per chi non ha pagato il canone
Nel 2017 Billag ha spedito 5,2 milioni di polizze di versamento: i solleciti sono stati 1 milione, 61'000 i procedimenti esecutivi

BERNA - L'anno scorso Billag ha promosso 2247 denunce per violazione dell'obbligo di pagamento del canone radiotelevisivo: in cinque anni il numero è triplicato, riferisce oggi la SonntagsZeitung. Il domenicale fa anche il punto sulla campagna di votazione relativa all'iniziativa No Billag: fra i partiti sembrerebbe farsi strada l'opinione che - indipendentemente dal risultato del 4 marzo - la SSR dovrà cambiare rotta.

In rapporto al numero complessivo di economie domestiche e di aziende che hanno annunciato di possedere un apparecchio radio o tv la cifra delle denunce è molto bassa, ha indicato all'agenzia telegrafica svizzera (ats) il portavoce della società di riscossione, Dominik Müller. Negli ultimi tempi l'impresa ha dovuto in particolare confrontarsi con i casi di coloro che affermano di avere solo la radio o solo la televisione: in realtà li possiedono entrambi e - nonostante siano stati più volte informati - si rifiutano di ammetterlo.

Vi sono poi coloro che si sono correttamente annunciati ma non saldano le fatture. Nel 2017 Billag ha spedito 5,2 milioni di polizze di versamento (contro i 4,2 milioni del 2012): i solleciti (primo, secondo, terzo) sono stati 1 milioni, per una somma complessiva di 335 milioni.

Stando all'azienda circa il 10% delle fatture non viene onorato al primo colpo: una quota analoga, se non inferiore, a quella per i premi dell'assicurazione malattia, sostiene Müller. L'anno scorso Billag ha inoltre avviato 61'000 procedimenti esecutivi, per un totale di 24 milioni.

Billag presto non sarà più competente per l'incasso: il mandato è stato affidato nel marzo 2017 alla società zurighese Serafe, che agirà dal 2019. Sempre che il 4 marzo il popolo non approvi l'iniziativa che vuole sopprimere il canone radiotelevisivo.

A questo proposito, stando alla SonntagsZeitung, nonostante l'ultimo sondaggio che prevede un no a "No Billag" sempre più esponenti politici ritengono che non si possa andare avanti come prima. Persino il PPD - partito considerato molto vicino alla SSR, riferisce il giornale - punta a imporre una cura dimagrante. «Serve un dibattito sul servizio pubblico, sulla grandezza della SSR e sul suo orientamento in materia di contenuti», afferma il presidente democratico-cristiano Gerhard Pfister. Altri esponenti di spicco come la consigliera nazionale Kathy Riklin (ZH) o il collega agli Stati Beat Vonlanthen (FR) auspicano apertamente un ridimensionamento.

Una posizione critica è assunta anche da parte del PLR. Per la presidente Petra Gössi già oggi è chiaro che il canone, che dall'anno prossimo dovrebbe essere di 365 franchi, va abbassato ulteriormente.

Persino presso il PS si levano voci che fanno notare come la SSR non possa andare avanti come adesso. Secondo il consigliere nazionale Matthias Aebischer (BE), ex giornalista della SSR, l'azienda deve diventare tendenzialmente più piccola.

La rivendicazione della SSR di poter offrire spazi pubblicitari online sembra confrontarsi con un vento contrario. Anzi, vi è chi auspica una diminuzione degli spot in televisione. Molte voci si alzano inoltre per sottolineare la necessità di un dibattito sull'essenza del servizio pubblico: secondo taluni la SSR dovrebbe concentrarsi sui contenuti giornalistici, abbandonando lo sport e l'intrattenimento non di importanza nazionale.

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COMMENTI
 

tip75 6 anni fa su tio
perché non cominciano a restituire l iva che hanno incassato illecitamente?

Tarok 6 anni fa su tio
pago regolarmente il canone e nonostante questo mi hanno mandato una valanga di lettere minacciose. cosa voterò? SI a nobillag
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