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SVIZZERAPer il 2018 svizzeri pessimisti: la politica sarà una delusione

03.01.18 - 08:16
Dal Consiglio federale passando per Trump e Kim, gli svizzeri sfiduciati dalla “cosa pubblica”, ma nel privato c'è ancora ottimismo
Keystone
Per il 2018 svizzeri pessimisti: la politica sarà una delusione
Dal Consiglio federale passando per Trump e Kim, gli svizzeri sfiduciati dalla “cosa pubblica”, ma nel privato c'è ancora ottimismo

ZURIGO - Nel 2017 gli elettori svizzeri alle urne hanno già rispedito al mittente due importanti riforme politiche sostenute da Berna: Previdenza per la vecchiaia 2020 (settembre) e la Riforma III dell'imposizione delle imprese (febbraio). Il 2018, che prevede votazioni altrettanto delicate tra le quali impossibile dimenticare la famigerata No-Billag, sarà un anno ancora “contro”?

Forse sì, considerando che – stando al Barometro delle speranze stilato come ogni anno da Swissfuture – il 51% dei cittadini interpellati si è dichiarato «poco ottimista riguardo alle decisioni del parlamento e del governo». Pochissimi, gli ottimisti (17%), mentre il resto si dice «indeciso». Un “veder nero” che abbraccia anche le questioni ambientali ed ecologiche (55% di pessimisti) e sociali (58%). Quando si parla di economia, invece, la faccenda diventa molto meno categorica con un 35% di negativi e un 28% di positivi.

Quali i motivi di tanta delusione? Stando all'autore dello studio Andreas Krafft è tutta colpa della situazione politica internazionale, particolarmente instabile a causa di figure come Donald Trump e Kim Jong-un. Le posizioni apertamente anti-accordi sul clima del presidente Usa hanno anche influenzato la nostra fiducia in un miglioramento in tal senso. Per quanto riguarda la politica nazionale, invece, vi è molta frustrazione per lo scollamento fra la popolazione e l'esecutivo che si è tradotto nei due “no” di cui sopra.

Malgrado lo scenario non proprio rassicurante, però, gli svizzeri, almeno rispetto alla loro vita privata, in questo 2018 che comincia sono perlopiù ottimisti (72,4%). Secondo il 60% degli intervistati, inoltre, gli esseri umani sono «fondamentalmente buoni» e il mondo «è pieno di cose belle».

Come si spiega questa idiosincrasia? «Se il “macro” fa paura e preoccupa è normale cercare forza e sostegno nel “micro”, nelle cose che abbiamo vicino», conclude Krafft.

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COMMENTI
 

Mat78 6 anni fa su tio
Purtroppo la maggioranza degli svizzeri (tedeschi) crede ancora di vivere su un isola felice, non vorrei essere nei loro panni quando saranno destati di soprassalto dalle conseguenze dell'incapacità di parlamento e CF nel difendere gli interessi nazionali.

Tato50 6 anni fa su tio
Si perché nel 2017 è andato tutto bene ;-((

MIM 6 anni fa su tio
L'autore dovrebbe additare la politica di Berna, non cercare giustificazioni. Personalmente leggo questa statistica come messaggio che la popolazione svizzera sa di star bene, ha fiducia nel genere umano, molta di meno nei politici attuali a Berna. Non ci vuole una laurea per leggere i risultati, ma forse ci vuole per inventarsi delle spiegazioni "politiche". Quindi perché lo studio non lo fanno ai politici eletti ed attivi? Quando leggo "fa paura" parlando di novità o stranieri mi viene facile facile capire che l'autore (è un umano) fa parte di una certa politica ben precisa.

Danny50 6 anni fa su tio
A forza di tirare la corda ci darà uno swissexit dalla putrida UE, dopodichè padroni in casa nostra, anche se a scapito di qualche frontaliere e disoccupati UE arrivati in CH a rubare posti di lavoro.
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