Lo sostiene la Protezione svizzera degli animali (PSA) che chiede prescrizioni legali e sanzioni penali
BASILEA - Sui principali siti web elvetici per vendite di animali «pullulano offerte svuotate di qualsiasi serietà». È quanto sostiene la Protezione svizzera degli animali (PSA) che chiede prescrizioni legali e sanzioni penali.
La PSA ha effettuato un nuovo test riguardante la protezione degli animali sulle otto principali piattaforme di annunci online: «Il bilancio è deludente», ha comunicato oggi l'organizzazione con sede a Basilea.
Come tre anni fa, la PSA constata che «regna un po' ovunque una proliferazione incontrollata» e che le «offerte svuotate di qualsiasi serietà abbondano». L'informazione sugli animali proposti lascia spesso a desiderare. Le condizioni di utilizzo delle piattaforme e la messa in guardia dal commercio degli animali mancano o sono insufficienti.
Nella maggior parte dei siti testati, la verifica degli annunci prima della loro pubblicazione è «lacunosa». Lo stesso vale per quanto riguarda il controllo dell'identità dei venditori. Vi sono sempre offerte sotto pseudonimo e senza indicazione di un indirizzo di domicilio.
Gli annunci anonimi e le mancanze dei meccanismi di controllo sono «allettanti per i truffatori» che propongono offerte fittizie allo scopo di spillare denaro a «interessati creduloni», sottolinea la PSA. «Persino venditori di cuccioli organizzati alla maniera mafiosa fiutano l'occasione di consegnare i loro animali d'allevamento in massa».
Di fronte a questa situazione, la PSA chiede alle autorità di «emanare urgentemente disposizioni chiare e dotate di un effetto obbligatorio per il commercio di animali online». L'organizzazione vuole anche prescrizioni legali che permettano sanzioni penali.