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BERNAIl suolo svizzero è sempre più sotto pressione

30.11.17 - 14:11
L'Ufficio federale dell'ambiente ha pubblicato oggi un primo rapporto sul tema
Tipress
Il suolo svizzero è sempre più sotto pressione
L'Ufficio federale dell'ambiente ha pubblicato oggi un primo rapporto sul tema

BERNA - In Svizzera il territorio è sotto pressione e il suo sfruttamento non è più sostenibile. È quanto emerge dal primo rapporto sullo stato del suolo svizzero, pubblicato oggi dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).

Terreni sani sono una condizione fondamentale per la sicurezza alimentare e rappresentano una base vitale per gli esseri umani e molte specie animali e vegetali. Il suolo fornisce acqua potabile pulita, materie prime per l'edilizia e protegge contro le inondazioni. Malgrado ciò è la risorsa naturale più sottovalutata e meno considerata, precisa un comunicato.

Le sollecitazioni a cui è sottoposto il suolo sono note (impermeabilizzazione, erosione e compattazione) ma finora erano disponibili solo informazioni frammentarie raccolte grazie a singoli progetti di ricerca e indagini effettuate da Cantoni e Confederazione. Per la prima volta l'UFAM, in collaborazione con gli Uffici dell'agricoltura (UFAG) e dello sviluppo territoriale (ARE), ha riunito tutti i dati e le conoscenze sul tema.

Dal rapporto emerge che non esistono quasi più suoli incontaminati. Dall'entrata in vigore, nel 1985, della legge sulla protezione dell'ambiente (LPAmb) sono state adottate diverse misure per proteggere il terreno, ma la pressione rimane elevata. In Svizzera ogni secondo vengono impermeabilizzati 0,5 metri quadri di suolo, malgrado il consumo per la costruzione di insediamenti e strade sia calato. I pericoli sono legati anche ai cambiamenti climatici: le forti precipitazioni, che si verificano con maggiore frequenza, aumentano il rischio di erosione e una prolungata siccità estiva può minacciare l'ecosistema.

È necessario prendersi cura maggiormente di questa nostra base vitale poiché la sua rigenerazione richiede tempi molto lunghi, sottolinea il comunicato. L'UFAM, in collaborazione con altri partner di Confederazione e Cantoni, sta elaborando una strategia nazionale che consenta di preservare il suolo anche per le generazioni future. A tale scopo, occorrono buone conoscenze sulla qualità del suolo, così come un rilevamento e una cartografia coordinati delle sue caratteristiche.
 
 

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COMMENTI
 

sedelin 6 anni fa su tio
beh, finché si permettono i voli che rilasciano scie chimiche é ovvio che il suolo sia appestato, come confermano le analisi del terreno in vari luoghi della svizzera! BARIO, OSSIDO DI ALLUMINIO, TORIO ecc ecc sono REGOLARMENTE e QUOTIDIANAMENTE rilasciati nei nostri cieli per scopi militari. NON rispondo a chi mi cataloga fra i complottisti perché mi sto documentando da anni.

F.Netri 6 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Le scie chimiche!!!!!! E' un po' che nessuno ritirava fuori questa bufala!!!!! Poteva farlo solo lo scodellino!!!!! aha aha aha aha aha !!!!!!

Bandito976 6 anni fa su tio
Fintanto che vi sará spreco edilizio. Nelle grandi cittá ormai non ci sono quasi piú pezzi di terra. Anche l'edilizia crea la sua parte di Co2
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