Il Consiglio federale non intende modificare la legge federale sulla circolazione stradale
BERNA - Avvertire amici e conoscenti tramite SMS o Facebook della presenza di controlli radar sulle strade deve rimanere punibile. È quanto crede il Consiglio federale che, contrariamente a quanto auspica una mozione del consigliere nazionale Christian Imark (UDC/SO), non intende modificare la legge federale sulla circolazione stradale.
Sull'atto parlamentare, corredato di una trentina di firme - tra cui i leghisti Lorenzo Quadri e Roberta Pantani, nonché il PPD Fabio Regazzi - dovrà ancora esprimersi il Parlamento.
Per l'autore della mozione, i messaggi inviati all'interno di gruppi social chiusi sulle condizioni del traffico, come anche sui controlli di polizia, non dovrebbero essere sanzionati. Stando al democentrista solettese, uno Stato che vuole conoscere ciò che si dicono gruppi chiusi (...) ricorda molto i metodi della Stasi.
Oltre a ciò, riferendosi a un caso concreto riportato da 20Minuten il 22 settembre scorso, criminalizzare «gruppi e persone che si scambiano suggerimenti senza commettere reato significa dilapidare nel vero senso della parola risorse pubbliche».
Non la pensa così il Governo, secondo cui rendere noto il luogo in cui si svolgono i controlli stradali significa agevolare chi viola impunemente le regole e dargli la possibilità di rispettarle soltanto laddove sono previsti. Le relative segnalazioni hanno quindi conseguenze negative sulla sicurezza stradale.
È vero che la legge sulla circolazione stradale vieta soltanto la segnalazione pubblica, scrive il Consiglio federale, tuttavia «la decisione di classificare una segnalazione come pubblica (e quindi non più privata) dipende dal caso concreto, a prescindere dallo status di un gruppo nei social media».
Infatti, anche i cosiddetti gruppi social chiusi (...) possono avere carattere pubblico, soprattutto se il numero di iscritti è elevato. La valutazione al riguardo deve rimanere nella discrezionalità dei tribunali.
Il caso concreto cui si riferisce Imark riguarda una persona condannata nel Canton San Gallo con decreto d'accusa per aver informato su un gruppo Whatsapp della presenza di un radar. Il lettore del giornale gratuito condannato, che ha reso pubblico il caso, ha detto di rischiare una multa di 850 franchi. Il gruppo contava circa 200 persone.