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VALLESEAl via la bonifica dei terreni inquinati da mercurio

22.11.17 - 15:44
Nel corso della prima fase a Raron saranno asportati circa 3000 metri cubi di terra contaminata, che sarà inviata in Germania, Olanda o altrove in Svizzera
Keystone
Al via la bonifica dei terreni inquinati da mercurio
Nel corso della prima fase a Raron saranno asportati circa 3000 metri cubi di terra contaminata, che sarà inviata in Germania, Olanda o altrove in Svizzera

SION - Sono incominciati oggi a Raron, nell'Alto Vallese, i lavori di bonifica dei terreni contaminati da mercurio. La prima fase interesserà otto parcelle, di una superficie complessiva di 4000 mq. L'anno prossimo saranno risanati fondi situati a Visp e Turtig.

Il risanamento vero e proprio è stato avviato dopo gli esperimenti pilota volti a verificare i processi di lavoro e a ottenere le necessarie autorizzazioni, hanno indicato oggi i responsabili dell'azienda chimica Lonza a Visp.

Il progetto è stato approvato dal Cantone e una convenzione di risanamento è stata conclusa con i proprietari di ogni singola parcella.

Nel corso della prima fase saranno asportati circa 3000 metri cubi di terra contaminata, che sarà inviata in Germania, Olanda o altrove in Svizzera, a seconda del suo grado di inquinamento.

Nella regione dovranno essere risanati complessivamente un centinaio di terreni, nei quali la concentrazione di mercurio è superiore a 2 mg per chilogrammo di terra. Il progetto pilota preliminare ha permesso di risanarne nove.

I lavori saranno sorvegliati dal Cantone, che ha peraltro chiesto investigazioni supplementari per delimitare più precisamente le superfici agricole contaminate.

L'inquinamento è attribuito all'azienda Lonza, che dal 1930 al 1970 ha riversato diverse decine di tonnellate di mercurio in un canale di evacuazione. La contaminazione è stata scoperta durante i lavori di costruzione dell'autostrada A9.

L'azienda prefinanzia le investigazioni e le bonifiche "in via non pregiudizievole", è stato sottolineato oggi. Il riversamento delle acque era conforme alle disposizioni dell'epoca, ma la terra del canale e quella situata nelle sue vicinanze è stata depositata nei terreni circostanti durante lavori di manutenzione del canale, per i quali Lonza ritiene di non essere responsabile.

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