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GRIGIONIMisure coercitive, il Governo retico si scusa con le vittime

22.11.17 - 15:28
Il Cantone aveva avuto un ruolo pionieristico nelle sofferenze causate alle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e di collocamenti extrafamiliari
Keystone
Misure coercitive, il Governo retico si scusa con le vittime
Il Cantone aveva avuto un ruolo pionieristico nelle sofferenze causate alle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e di collocamenti extrafamiliari

 

COIRA - Questa mattina, nel corso di un evento commemorativo a Coira, il Governo grigionese ha presentato ufficialmente le proprie scuse per le sofferenze causate alle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e di collocamenti extrafamiliari.

A scusarsi in nome dell'esecutivo retico per il triste capitolo di storia svizzera, nel quale, tra l'altro, i Grigioni hanno avuto un ruolo pionieristico, è stato il consigliere Jon Domenic Parolini.

Fino agli anni '80, - spiega un comunicato odierno dell'esecutivo - nei Grigioni, come in tutta la Svizzera, sulla base della legislazione allora vigente, decine di migliaia di bambini e adolescenti furono strappati alle loro famiglie e collocati presso istituti e aziende agricole. Le donne venivano messe sotto forte pressione affinché abortissero o dessero in adozione il proprio figlio. Le persone il cui comportamento non corrispondeva ai valori sociali e morali venivano internate per decisione amministrativa, in parte senza un decreto giudiziario.

Il Governo retico - prosegue il comunicato - ha deciso che nel Cantone dei Grigioni venga creata una testimonianza commemorativa, incaricando un gruppo di vittime e di esperti di elaborare delle proposte. Intanto, alla presenza di numerose vittime, Parolini ha piantato un albero come simbolo del torto arrecato. In quel punto, l'anno prossimo verrà realizzato un luogo di commemorazione con panchine e una fontana.

Il ruolo "pioniere" dei Grigioni - Uno studio - commissionato dal Cantone ad un team di ricercatori dell'Università di Berna e presentato a maggio - aveva evidenziato che i Grigioni furono tra i primi Cantoni a disporre di una "casa di lavoro" per "fannulloni" e "vagabondi". Già nel 1840 fu aperto lo Zwangsarbeitsanstalt Fürstenau (casa di lavoro forzato), uno dei primi istituti in Svizzera, che nel 1855 fu trasferito nella "casa di correzione" di Realta a Cazis, dove lo studio stima che tra il XIX e il XX secolo gli internamenti amministrativi abbiano riguardato 1'500 persone, spesso senza che avessero neppure commesso un reato. L'istituto è stato uno dei luoghi di coercizione più importanti in Svizzera fino alla metà degli anni Settanta.

Per quanto riguarda i collocamenti extrafamiliari di bambini, una tappa fondamentale nei Grigioni fu l'entrata in vigore del Codice civile svizzero nel 1912 che, in nome della protezione dei minori, consentiva alle autorità di procedere a collocamenti extrafamiliari o interdire e internare adulti a scopo assistenziale.

Prima dei Grigioni altri Cantoni si erano scusati per il capitolo inglorioso della recente storia svizzera. La consigliera federale Simonetta Sommaruga espresse le scuse in nome del Consiglio federale nell'aprile 2013 in occasione di una commemorazione a Berna.

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