Nonostante il tenore di vita in Svizzera resti tra i più alti, quasi il 7% della popolazione è esposto ad un rischio di povertà persistente
NEUCHÂTEL / BELLINZONA - Nonostante il tenore di vita in Svizzera rimanga uno tra i più elevati a livello globale, il 6,9% della popolazione nel 2016 era esposto ad un rischio di povertà persistente. A rivelarlo sono i risultati dell’indagine sui redditi e le condizioni di vita, pubblicati oggi, svolta dall’Ufficio federale di Statistica.
Nel 2016, il 21,5% della popolazione viveva in un’economia domestica incapace di far fronte ad una spesa imprevista di 2’500 franchi nell’arco di un mese. Una condizione che colpisce in modo particolare le persone di nazionalità straniera - in particolare gli extraeuropei -, quelle disoccupate o con un basso livello di formazione e le economie domestiche monoparentali. In Ticino la percentuale sale addirittura al 32,6%, ovvero quasi una persona su tre.
Dallo studio emerge inoltre che l’8,9% della popolazione della Svizzera - in pratica quasi una persona su dieci - non può permettersi una settimana di vacanza all’anno lontano da casa. Un tasso nettamente più basso rispetto ai Paesi dell’Unione europea, in particolare di quelli limitrofi: Italia (45,2%), Francia (23,4%), Germania (18,4%) e Austria (15,4%). Anche in questo caso in Ticino stacca in peggio le altre regioni, registrando un 15,9%.
E non è tutto. Ci sono infatti altre deprivazioni materiali degne di nota, in cui è purtroppo il nostro cantone a registrare il dato più elevato, e riguardano l’incapacità di riscaldare a sufficienza il proprio domicilio (4%) e l’assenza di un computer in casa (5.4%).