Il sindacato SEV nel frattempo chiede all'ex regia federale e alla BLS di trovare un accordo
BERNA - La decisione dell'Ufficio federale dei trasporti di prorogare di due anni la concessione per il traffico a lunga distanza delle FFS, in modo da studiare meglio le domande inoltrare dalle stesse FFS e dalla BLS, è accolta in modo opposto dalle due compagnie ferroviarie interessate. Il sindacato SEV chiede da parte sua alle due aziende di trovare un accordo.
In una presa di posizione trasmessa all'ats, la BLS accoglie favorevolmente la decisione dell'UFT. La compagnia ferroviaria bernese chiede però all'Ufficio federale che la scadenza di metà 2018 per l'annuncio delle future concessioni venga rispettata. L'azienda dice infatti di aver bisogno di un anno e mezzo per organizzare l'eventuale rilevamento delle linee attualmente gestite dalle FFS.
Da parte loro, le Ferrovie federali si dicono «rammaricate del fatto che a inizio dicembre l'UFT non prenderà alcuna decisione in merito alle domande per la nuova concessione». Le FFS ricordano che è «noto da dieci anni che l'attuale concessione per il traffico a lunga percorrenza scade a dicembre 2017».
«Prorogandone il rinnovo - prosegue l'ex regia - non sono più garantite la sicurezza giuridica e degli investimenti». La decisione dell'UFT rischia inoltre di costare «svariati milioni di franchi» a Confederazione e Cantoni: rinviando al 2019 il rinnovo della concessione viene anche rimandata di due anni l'integrazione di alcune linee del traffico regionale nel traffico a lunga percorrenza.
Il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) spera invece che entro luglio 2018 FFS e BLS «trovino una soluzione comune per la gestione del traffico a lunga distanza». Le conseguenze di un trasferimento delle concessioni sarebbero infatti «immense», «tanto per le aziende, quanto per il personale», afferma il presidente Giorgio Tuti.
Il SEV sostiene poi che la «frammentazione» delle concessioni avrebbe ripercussioni a lungo termine sulla ferrovia svizzera, «poiché non farebbe che stuzzicare l'appetito di quelle aziende a cui interessano solo i profitti della lunga distanza». Ad essere in pericolo, precisa, sarebbe anche il traffico regionale. Per il sindacato, insomma, «la concorrenza porterà solo problemi».