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SVIZZERAIl DSC difende le sue scelte in merito all'Eritrea

13.10.17 - 17:32
Il DSC difende le sue scelte in merito all'Eritrea

BERNA - La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) difende la sua scelta di lavorare con il Comitato svizzero di sostegno all'Eritrea (Schweizerische Unterstützungskomitee für Eritrea, SUKE), un'organizzazione controversa. Il presidente di quest'ultima, Toni Locher, è infatti vicino al regime di Asmara.

Ieri la DSC ha annunciato che, a dieci anni dalla sua partenza, è tornata in Eritrea con nuovi progetti pilota di formazione professionale. Questa mattina, la radiotelevisione della Svizzera romanda RTS si è detta stupita che come partner sia stato scelto SUKE, presieduto da Loche, che è console onorario di questo Paese in Svizzera.

Interrogata dall'ats, la DSC ha dichiarato di aver "deciso che, durante la fase pilota che durerà fino al 2019, lavorerà solamente con organizzazioni già ben introdotte in Eritrea. SUKE è un'associazione che mette in opera, da numerosi anni e con successo, programmi di sviluppo nel Paese".

La DSC considera i legami con Asmara un elemento di facilitazione: «Le relazioni fra SUKE e governo eritreo sono positive per la realizzazione di una scuola professionale a Massaua», ha sostenuto un portavoce. La buona reputazione dell'organizzazione presso le autorità eritree è «una base necessaria per poter lavorare».

Inoltre, sottolinea ancora la Direzione dello sviluppo, SUKE dispone di una certificazione ZEWO, che assicura controlli regolari sul buon utilizzo dei fondi. Il progetto sarà inoltre seguito sia da Berna che da persone dell'ambasciata elvetica a Khartum, in Sudan.

Alle Camere federali, la destra fa pressione affinché la Confederazione dia maggiore rilevanza all'Eritrea, uno dei principali Paesi di provenienza dei richiedenti asilo. Il mancato rispetto dei diritti umani da parte di Asmara non manca di suscitare polemiche. Il Nazionale ha chiesto al governo di aprire un'ambasciata nel Paese, nonostante l'opposizione del ministro degli esteri Didier Burkhalter.

La DSC è stata attiva nel Paese africano dal 1993 al 2006, quando ha chiuso le attività poiché non sussistevano più le condizioni necessarie per poter lavorare. Lo scorso dicembre, il Consiglio federale aveva annunciato la volontà di voler riprendere le attività. Una fase pilota testerà la fattibilità fino al 2019.

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