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SVIZZERA / FRANCIAIncendiò un’auto della polizia, 7 anni di prigione per uno svizzero

11.10.17 - 11:57
L’uomo è stato condannato, assieme a altre cinque attivisti, per un attacco avvenuto a margine di una manifestazione
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Incendiò un’auto della polizia, 7 anni di prigione per uno svizzero
L’uomo è stato condannato, assieme a altre cinque attivisti, per un attacco avvenuto a margine di una manifestazione

PARIGI - Il tribunale correzionale di Parigi ha condannato oggi sette attivisti di estrema sinistra per l'incendio di un'automobile della polizia avvenuto il 18 maggio 2016 nella capitale francese. La pena più pesante, sette anni da scontare, è stata inflitta in contumacia a un 28enne svizzero, attualmente latitante: il giovane era accusato di aver lanciato un bengala all'interno della vettura, occupata da due agenti.

Il pubblico ministero aveva chiesto otto anni per lo svizzero, presentato dalle autorità elvetiche - secondo quanto scrive il giornale "Le Figaro" online - come un militante anarchico e "antifascista", frequentatore assiduo di manifestazioni "antifa", nato a Zurigo ma residente a Ginevra. Il 28enne avrebbe gettato il bengala che aveva mandato a fuoco l'auto di polizia. Poco dopo avrebbe lasciato la Francia ed è tuttora colpito da un mandato d'arresto.

Cinque altre persone implicate nell'attacco - avvenuto a margine di una manifestazione contro la nuova legge sul lavoro francese ("Loi Travail") poi promulgata l'8 agosto successivo - sono state condannate a pene varianti da tre a cinque anni, in parte sospesi. Un settimo imputato è stato condannato a un anno con la condizionale, mentre altri due sono stati prosciolti.

La seconda pena più alta - cinque anni di cui due con la condizionale - è stata inflitta all'imputato che più è finito sotto il riflettori dei media, Antonin Bernanos, pronipote dello scrittore cattolico Georges Bernanos (1888-1948): lo studente di sociologia di 23 anni nel corso del processo è assurto a figura di primo piano del movimento che si definisce antifascista. Il giovane è stato identificato - nonostante i suoi dinieghi - come la persona che aveva sfondato il vetro posteriore dell'auto di polizia, consentendo così il lancio del bengala all'interno della vettura. Avrebbe inoltre partecipato al pestaggio di uno dei due poliziotti che si trovavano nel veicolo.

Il processo si è svolto in un clima di grande tensione: all'esterno del tribunale decine di persone hanno scandito slogan contro le forze dell'ordine e la giustizia.

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