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BERNA/CANTONEBerna sgancia 11,5 miliardi di franchi per la ferrovia

29.09.17 - 11:45
Tra i vari progetti figurano anche la realizzazione del tram-treno Lugano Centro-Bioggio e l'aumento della frequenza dei convogli a 10 minuti sulla linea per Ponte Tresa
Keystone
Berna sgancia 11,5 miliardi di franchi per la ferrovia
Tra i vari progetti figurano anche la realizzazione del tram-treno Lugano Centro-Bioggio e l'aumento della frequenza dei convogli a 10 minuti sulla linea per Ponte Tresa

BERNA - Un credito di 11,5 miliardi di franchi. È la somma che il Consiglio federale intende investire entro il 2035 in progetti ferroviari. Tra di essi figura la realizzazione del tram-treno del Luganese. Il programma - chiamato Sviluppo della rete ferroviaria 2030/35 - è ora inviato in consultazione fino al 15 gennaio.

In una conferenza stampa, la titolare del Dipartimento dei trasporti Doris Leuthard ha ricordato che da qui al 2040 il traffico viaggiatori aumenterà del 40%. In lacune regioni, come l'asse Zurigo-Winterthur e nell'Arco lemanico, la domanda raddoppierà. Nel trasporto merci l'incremento sarà del 55%.

A titolo di confronto, nel medesimo periodo il traffico automobilistico individuale dovrebbe crescere del 20%. Quello dei camion del 30%, ha affermato la consigliera federale.

Duecento progetti - Il forte aumento della domanda di trasporto pubblico previsto per i prossimi decenni rende dunque necessario un ulteriore ampliamento della rete ferroviaria. I miglioramenti preconizzati necessitano circa 200 misure infrastrutturali.

Per scegliere i vari progetti da realizzare si è prima dovuto valutare nel dettaglio l'evoluzione della domanda, ha spiegato Leuthard. Specialisti hanno poi pianificato l'infrastruttura necessaria, in collaborazione con i cantoni coinvolti. È infatti importante evitare di costruire infrastrutture molto costose che si rivelano a conti fatti poco utili.

I singoli progetti sono poi stati valutati, tenendo conto del rapporto costi-benefici, della loro utilità per sopprimere i colli di bottiglia sulla rete ferroviaria e degli obiettivi di sviluppo territoriale della Confederazione. I progetti, ha aggiunto la ministra dei trasporti, devono inoltre influenzare positivamente tutta la rete e non solo una piccola parte.

2,6 miliardi per la linea Zurigo-Winterthur - La consigliera federale ha poi illustrato i maggiori cantieri previsti dal programma. Circa 2,6 miliardi verranno impiegati per potenziare l'asse Zurigo-Winterthur, in particolare con la nuova galleria di Brütten e l'ampliamento della stazione di Zurigo Stadelhofen. Questi lavori miglioreranno l'accesso alla Svizzera orientale, ha sottolineato Leuthard.

Con la costruzione della nuova galleria dello Zimmerberg, tra Thalwil e Baar, si migliorerà in modo considerevole la linea tra Zurigo, Zugo e Lucerna, che oggi deve transitare attraverso un vecchio tunnel a binario unico, ha affermato Leuthard. Questo progetto gioverà anche al traffico tra la città sulla Limmat e il Ticino, ha aggiunto.

Entro il 2035 anche la linea Berna - Zurigo sarà ulteriormente potenziata e sarà in grado di accogliere treni a lunga percorrenza ogni 15 minuti. Grossi investimenti sono pure previsti anche in Romandia, in particolare nell'Arco lemanico e nel canton Neuchâtel per la modernizzazione integrale della linea per La Chaux-de-Fonds.

Via libera al tram-treno di Lugano - A sud delle Alpi sono previsti investimenti di 238 milioni per la rete tram-treno del Luganese, in particolare per la costruzione della galleria tra Bioggio e Lugano Centro (per la tratta Manno-Bioggio il finanziamento federale è già stato deciso con il Programma d'agglomerato del Luganese di seconda generazione, ndr.). In questo modo sarà possibile avere treni ogni 10 minuti sulla linea per Ponte Tresa.

Anche le regioni turistiche avranno la loro fetta della torta, in particolare le linee per Zermatt (VS) e per Engelberg (OW). Nei Grigioni, sulla rete della Ferrovia retica (FR) saranno investiti 17 milioni per la creazione di un punto di incrocio tra Cadera e Cavaglia, in val Poschiavo, e 124 milioni in Prettigovia per la rettifica del tracciato nei pressi di Fideris.

Capitolo traffico merci, investimenti saranno effettuati in particolare nell'asse est-ovest dove verranno creati dei collegamenti rapidi, ha detto Leuthard. Le altre regioni non sono comunque state dimenticate: è ad esempio prevista la costruzione di binari supplementari negli scali di Cadenazzo e Landquart (GR).

Rinviato il completamento del Lötschberg - I mezzi a disposizione, seppur ingenti, non bastano tuttavia per finanziare tutti i progetti auspicati dai cantoni, ha spiegato la ministra dei trasporti. Sono così stati rinviati alla prossima fase di ampliamento, che verrà presentata tra otto anni circa, il completamento del tunnel di base del Lötschberg, il collegamento diretto Aarau-Zurigo e i nuovi passanti ferroviari di Basilea e Lucerna.

Per quel che concerne il tunnel del Lötschberg, Leuthard ha ricordato che negli ultimi 20 anni la Confederazione ha investito massicciamente nell'asse nord-sud. Con il programma attuale si vuole invece dare la priorità ai collegamenti est-ovest. Per il momento, ha inoltre aggiunto la consigliera federale, le capacità della linea del Lötschberg-Sempione sono comunque sufficienti.

Variante "light" da 7 miliardi - Da notare che il governo ha pure posto in consultazione una seconda variante che prevede investimenti per "soli" 7 miliardi, da realizzare entro il 2030. L'esecutivo caldeggia però l'opzione più costosa poiché solo quella permette di eliminare i problemi di capacità attuali e futuri.

Se il Parlamento dovesse scegliere l'opzione meno costosa alcuni progetti - come lo Zimmerberg o il potenziamento della rete della FR - non potrebbero essere realizzati. Doris Leuthard è però fiduciosa che le Camere federali adotteranno la variante da 11,5 miliardi, tanto più che il finanziamento non rappresenta un problema.

Tutti i progetti saranno infatti sostenuti attraverso il Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF), creato nell'ambito del progetto FAIF. Questo fondo, inoltre, non sottostà al meccanismo del freno alle spese. Le risorse a disposizione sarebbero inoltre sufficienti anche se il FIF dovesse essere chiamato a contribuire a un eventuale risanamento delle finanze federali, ha concluso la ministra dei trasporti.

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