Gli oppositori del progetto collegano l'aumento dell'Iva a un'ulteriore incremento dei prezzi al consumo. I sostenitori non ci stanno
BERNA - Il fenomeno del turismo degli acquisti cresce da anni fra gli svizzeri. Nel 2016 le autorità doganali tedesche di Lörrach e Singen hanno timbrato un totale di 17,6 milioni di moduli duty free. Ora, gli oppositori della riforma dell’Avs indicano il pericolo di un’ulteriore crescita di questo fenomeno come un motivo per votare “no”: «Se il 24 settembre la riforma della previdenza vecchiaia venisse accolta il turismo degli acquisti aumenterebbe ancora di più», assicura Marcel Schweizer, presidente dell’associazione delle piccole e medie imprese di Basilea Città. L’innalzamento dell’Iva dello 0,6% previsto dalla riforma, sottolinea, renderebbe ancora più care le merci al dettaglio in Svizzera. «I residenti andrebbero ancora più spesso a fare acquisti all’estero - assicura Schweizer - e andrebbero persi dei posti di lavoro in Svizzera». Dei costi salariali accessori più alti, aggiunge, determinerebbero un’impennata dei prezzi.
La consigliera nazionale socialista Susanne Leutenegger Oberholzer, impegnata contro “La Svizzera, isola dai prezzi alti”, contesta: «Il turismo degli acquisti risulterà incentivato se noi respingiamo le riforma e non se la accettiamo. Le nostre rendite di vecchiaia, infatti, non sarebbero più assicurate e ciò rappresenterebbe un grande pericolo per il potere d’acquisto in Svizzera».
Secondo la segretaria generale del Ppd, Béatrice Wertli, l’associazione delle piccole e medie imprese basilese non tiene in considerazione il fatto che pensioni più alte farebbero tornare a spendere in particolare chi ha un reddito basso e le coppie sposate. Il Ppd, conclude, crede nella competitività della Svizzera ed è convinto che tale aumento del giro d’affari avverrà nel Paese e non a beneficio dei commerci esteri.