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GINEVRA«Le condanne per uxoricidio fallito dovranno essere aggravate»

27.07.17 - 15:17
Lo osserva il Tribunale federale (TF) in un sentenza pubblicata oggi
«Le condanne per uxoricidio fallito dovranno essere aggravate»
Lo osserva il Tribunale federale (TF) in un sentenza pubblicata oggi

GINEVRA - La condanna a 14 anni di reclusione inflitta a Ginevra ad un finanziere che nel febbraio 2012 aveva voluto sbarazzarsi della moglie, assoldando un sicario, è "eccessivamente clemente". Lo osserva il Tribunale federale (TF) in un sentenza pubblicata oggi.

"Eccessivamente clemente" è pure la pena - anch'essa di 14 anni - inflitta al sicario kosovaro, ritengono i giudici federali. Dovranno peraltro essere aggravate anche le pene decise nei riguardi del complice del sicario - condannato a 9 anni di reclusione - e di un intermediario (7 anni) che aveva stabilito i contatti fra i diversi protagonisti.

La colpa del principale imputato - il marito della donna - è considerata "estremamente grave" dal TF: da un lato offriva regali alla compagna e dall'altro organizzava il suo assassinio, rilevano i giudici. Particolarmente sordido è pure definito il modo con cui l'allora 57enne voleva far morire la moglie, che avrebbe dovuto essere vittima di un ladro da lei sorpreso.

La donna era stata aggredita nel 2012 nel giardino della sua villa di Chêne-Bougeries (GE) dal sicario, che l'aveva strangolata per tre minuti prima di lasciarla priva di sensi per terra, convinto che fosse morta.

Durante il processo, svoltosi nel 2014, al finanziere era stato rimproverato di aver voluto far uccidere la moglie, dalla quale si stava separando, per evitare di lasciarsi sfuggire un lascito milionario e per incassare l'assicurazione sulla vita della donna, di due milioni di franchi.

In prima istanza, il Tribunale criminale di Ginevra aveva deciso pene ancora più clementi nei riguardi del marito e del sicario, che erano stati condannati entrambi a 11 anni di reclusione.

Nei riguardi del primo, la pubblica accusa aveva chiesto 18 anni di reclusione. In una nota odierna, il Ministero pubblico esprime la propria soddisfazione per la decisione del TF, "che tiene conto nella giusta misura della gravità dei fatti".

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