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GINEVRAUn'iniziativa contro i cartelloni pubblicitari

04.07.17 - 16:03
Dovranno essere riunite 4000 firme in quattro mesi
Keystone
Un'iniziativa contro i cartelloni pubblicitari
Dovranno essere riunite 4000 firme in quattro mesi

GINEVRA - Un'iniziativa popolare volta a vietare i cartelloni pubblicitari nelle strade della città di Ginevra è stata lanciata oggi da un comitato che riunisce diversi collettivi di lotta contro il modello economico attuale. Dovranno essere riunite 4000 firme in quattro mesi.

I manifesti pubblicitari presenti nello spazio pubblico possono essere assimilati ad una specie di inquinamento visivo passivo, afferma il socialista Emmanuel Deonna, membro del legislativo cittadino.

L'iniziativa - aggiunge il Verde Jean Rossiaud - ha quale primo obiettivo di stimolare la riflessione in merito alla riappropriazione dello spazio urbano da parte dei cittadini e sul modo di consumare della società attuale.

L'iniziativa prende più particolarmente di mira i cartelli pubblicitari finanziati dalle grandi aziende, mentre sarebbero tollerati i manifesti a carattere culturale o associativo, nonché le réclame dei negozi di quartiere.

L'idea di eliminare la pubblicità commerciale dalle strade di Ginevra è nata lo scorso gennaio, quando gli spazi destinati a questo scopo sono rimasti vuoti per alcune settimane, in seguito al cambiamento della società a cui la Città affida la loro gestione.

La popolazione si è allora appropriata di questi spazi, coprendoli di disegni e di messaggi di vario genere. «Questa reazione ci ha fatto riflettere», spiega Deonna.

Qualora l'iniziativa dovesse essere accettata, la città di Ginevra perderebbe circa 3,5 milioni di franchi di introiti provenienti dalla pubblicità commerciale, una somma considerata marginale dagli iniziativisti rispetto al budget cittadino di circa un miliardo di franchi all'anno.

Diversi piccoli comuni di Ginevra hanno già rinunciato alla presenza di cartelloni pubblicitari sul loro territorio. A Friburgo si sta attivando in questo senso un «fronte di liberazione pubblicitario».

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