La perquisizione integrale è diventata abitudine fra le forze dell’ordine lucernesi. Il Tribunale federale li ha recentemente smentiti in una vicenda
LUCERNA - Teoricamente, la perquisizione integrale è riservata solo a casi particolari ed estremi. Nella realtà, nei locali della polizia lucernese, centinaia di persone subiscono questo trattamento, riporta la “Sonntag Zeitung”. Impossibile, sostiene il giornale, che tutti i casi siano giustificati.
Passeggiata finita male - Una coppia l’ha sperimentato sulla propria pelle, permettendo alla giustizia di scoprire gli abusi. Nel 2014, durante una passeggiata nella città vecchia di Lucerna, un professore e il suo partner sono stati fermati da una pattuglia di poliziotti in borghese. Questi ultimi, sospettando fossero dei borseggiatori, li hanno messi con le spalle al muro domandando ai due i loro documenti.
Dopo averlo fatto, temendo che i loro “aggressori” fossero dei falsi poliziotti, i due hanno iniziato a urlare. Sono allora stati ammanettati e portati al posto di polizia, dove il professore è stato spogliato per essere perquisito, anche se era chiaro che non fosse un criminale.
Agenti criticati - La coppia ha denunciato la polizia e vinto la causa l’11 aprile scorso davanti al Tribunale federale. L’inchiesta ha permesso di appurare che le perquisizioni integrali erano troppo frequenti a Lucerna. Un palpeggio sopra agli abiti dovrebbe infatti essere sufficiente per scoprire eventuali oggetti nascosti.