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SVIZZERASwiss Olympic sostiene Sion 2026

11.04.17 - 19:51
Diversi sciatori svizzeri propaganderanno il progetto in tutta la Svizzera. «Un chiaro messaggio da tutto lo sport svizzero»
Keystone
Swiss Olympic sostiene Sion 2026
Diversi sciatori svizzeri propaganderanno il progetto in tutta la Svizzera. «Un chiaro messaggio da tutto lo sport svizzero»

BERNA - Dopo che lo aveva fatto il Consiglio esecutivo di Swiss Olympic, oggi anche il suo cosiddetto "parlamento dello sport", composto di 86 federazioni, ha ufficialmente detto di sì al progetto "Sion 2026" per l'organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali in quell'anno.

I delegati hanno ratificato la scelta operata dal consiglio, si legge in un comunicato diffuso in serata di Swiss Olympic, che è inoltre stata autorizzata a ricorrere alle riserve finanziarie per contribuire con 8 milioni di franchi ai costi per la fase di preparazione della candidatura.

Alla riunione odierna a Ittigen (BE) erano presenti, tra gli altri, sportivi quali Fanny Smith, Didier Défago, Mélanie e Loïc Meillard, che hanno messo tutto il loro peso per far pendere la bilancia della scelta e nei prossimi mesi saranno impegnati a propagandare il progetto in tutta la Svizzera. «Il chiaro messaggio lanciato dallo sport svizzero è estremamente importante per noi e mostra che le fondamenta del progetto Sion 2026 sono solide», dichiara Jürg Stahl, presidente di Swiss Olympic citato nel comunicato.

Per il prossimo mese di settembre è attesa una decisione del Consiglio federale sul messaggio relativo al finanziamento dei giochi da mettere in consultazione.

La decisione definitiva del governo dovrebbe arrivare nel maggio 2018 e le Camere dovrebbero votare nell'autunno successivo. Nel frattempo la candidatura dovrà essere presentata al Comitato olimpico internazionale (CIO), che sceglierà la città ospite nel 2019.

Il progetto, secondo quanto è stato reso noto lo scorso gennaio, si articola attorno alla città ospite di Sion e ai poli di Briga (VS), Losanna e Berna. La candidatura si snoda su quattordici siti sportivi, che rispondono al bisogno di ridurre gli investimenti e valorizzare le infrastrutture già esistenti.

 

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