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ZURIGO«Bisogna vietare Lies!»

02.02.17 - 16:07
Il presidente della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia sottolinea la pericolosità del radicalismo e chiede di discutere la possibilità
«Bisogna vietare Lies!»
Il presidente della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia sottolinea la pericolosità del radicalismo e chiede di discutere la possibilità

ZURIGO - Bisogna vietare l'organizzazione "Lies!" (in italiano "Leggi!"), che organizza la distribuzione gratuita del Corano in diverse città svizzere? Per Hans-Jürg Käser (PLR/BE), presidente della CDDGP, è una possibilità che andrebbe perlomeno discussa.

«È provato che le persone che si avvicinano a questa organizzazione si radicalizzano. Per questo motivo bisognerebbe esaminare la possibilità di vietarla», afferma il presidente della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung.

Fondata in Germania, l'organizzazione "Lies!" dispone anche in Svizzera di un'associazione che ha organizza distribuzioni gratuite del Corano a Winterthur (ZH), Zurigo, Basilea, Berna e in Svizzera romanda.

Lo scorso mese di novembre, il Ministero tedesco dell'interno ha deciso di vietare le azioni di questa organizzazione. In Svizzera, il procuratore generale della Confederazione, Michael Lauber, aveva detto in quell'occasione di non ritenere appropriato un divieto dell'organizzazione.

Il rischio sarebbe quello di spingere l'organizzazione nella clandestinità, alimentando così la radicalizzazione, aveva detto Lauber. Hans-Jürg Käser respinge questa interpretazione: anche Al Qaida è stata vietata in Svizzera senza che nessuno avesse da ridire. Inoltre «tollerare organizzazioni come "Lies!" è come dire che le loro azioni sono legali e non creano problemi».

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) non è comunque rimasto inattivo: ha aperto procedimenti contro singole persone legate a "Lies!" e collabora in questo ambito con le autorità tedesche. Non ci sono invece procedimenti in corso contro associazioni e fondazioni, ha precisato oggi un portavoce.

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