Cerca e trova immobili

GRIGIONIGli inverni precoci rendono i roditori più piccoli

26.01.17 - 20:00
Il raro caso di evoluzione, avvenuto in poche generazioni, è stato osservato da alcuni ricercatori dell'Università di Zurigo
Gli inverni precoci rendono i roditori più piccoli
Il raro caso di evoluzione, avvenuto in poche generazioni, è stato osservato da alcuni ricercatori dell'Università di Zurigo

COIRA - Ricercatori zurighesi hanno dimostrato un raro caso di evoluzione naturale osservabile "in diretta", avvenuto in poche generazioni, nei Grigioni in una popolazione selvatica di un roditore. Vari inverni precoci hanno selezionato individui di taglia più piccola. Il vantaggio evolutivo, sostengono gli studiosi, è che i roditori più leggeri raggiungono le caratteristiche adulte più in fretta, quindi prima dell'irrompere di una nuova stagione fredda.

L'evoluzione naturale, concetto introdotto dal celebre naturalista inglese Charles Darwin, è il meccanismo che governa l'evoluzione delle specie: in estrema sintesi prevede che la natura (intesa come ambiente fisico e relazioni biologiche) all'interno della diversità genetica delle popolazioni progressivamente favorisce gli individui con geni più adatti all'ambiente in cui vivono.

I ricercatori hanno dimostrato e compreso il fenomeno coltivando piante e funghi e allevando animali in laboratorio. Sono invece ancora ampiamente poco note frequenza e rapidità con cui la selezione naturale opera in condizioni naturali. Finora i casi descritti di adattamenti evolutivi che avvengono "in diretta" sotto lo sguardo dei ricercatori in popolazioni selvatiche sono molto rari.

È proprio questo l'exploit realizzato dall'équipe di Erik Postma, dell'Istituto di biologia dell'evoluzione e di scienze ambientali dell'università di Zurigo (UZH), che ha pubblicato il suo lavoro nella rivista PLOS Biology.

Il gruppo di ricercatori ha seguito una popolazione di arvicola delle nevi (il cui nome scientifico è Chionomys nivalis) dal 2006 nel suo habitat alpino, al di sopra del limite della foresta, attorno ai 2000 metri di quota, in territorio di Churwalden, località tra Coira e Lenzerheide. Nella regione questi roditori, che prediligono sottosuoli pietrosi, sono circoscritti a una pietraia e prati alpini dato che gli habitat circostanti sono sfavorevoli. Proprio per questo isolamento i ricercatori sono certi di aver potuto monitorare l'evoluzione di una singola popolazione, si legge nella pubblicazione.

La squadra dell'UZH ha rilevato che «in poche generazioni le arvicole si sono modificate geneticamente in modo significativo», scrive l'ateneo in una nota. Ma «contrariamente alle nostre attese gli animali studiati non sono diventati più grossi. L'adattamento evolutivo ha prodotto arvicole più piccole e leggere», dice Postma, citato nel comunicato.

La sorpresa dei ricercatori dipende dal fatto che in natura generalmente roditori di dimensioni più grosse sono meglio adattati a fronteggiare l'ambiente e quindi a riprodursi - in termini scientifici si dice che il loro fitness è migliore. Invece a Churwalden le arvicole più fit sono risultate quelle il cui patrimonio genetico conduceva a un peso corporeo più modesto dei cuccioli. E questo specialmente negli anni in cui la prima nevicata è sopraggiunta prima del solito.

Stando a Postma e collaboratori, giovani arvicole di piccole dimensioni raggiungono prima le caratteristiche corporee dell'adulto e il vantaggio evolutivo risiede proprio nel fatto che a fronteggiare l'arrivo dei rigori dell'inverno e della prima neve saranno tendenzialmente degli individui adulti.

Per dimostrare che i giovani roditori non avessero perso peso semplicemente per fattori ambientali (ad esempio la minore disponibilità di cibo), la squadra di zurighesi ha eseguito varie analisi del patrimonio genetico della popolazione. Queste hanno inequivocabilmente dimostrato che nella popolazione la frequenza dei geni responsabili della piccola taglia degli animali era aumentata. L'ipotesi è che la selezione naturale, attraverso una serie di inverni consecutivi con precipitazioni nevose precoci, ha favorito questo adattamento del peso corporeo, spiega Postma.

I ricercatori ipotizzano che, a causa del rapido riscaldamento globale in atto, fenomeni genetici adattativi come quello messo in evidenza tra le arvicole grigionesi siano sottostimati.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE