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ZURIGOSi affitta appartamento a svizzeri ed europei, «ma non a musulmani»

20.10.16 - 12:27
L'annuncio è apparso su Immoscout24. «È concreta la possibilità che il ministero pubblico si occupi del caso»
Si affitta appartamento a svizzeri ed europei, «ma non a musulmani»
L'annuncio è apparso su Immoscout24. «È concreta la possibilità che il ministero pubblico si occupi del caso»

ZURIGO - Si affitta una stanza in un appartamento di due locali nel centro di Zurigo ad un prezzo allettante: 780 franchi mensili. L'annuncio è apparso recentemente su Immoscout24, come riferisce la Aargauer Zeitung.

Requisiti: serietà ed una occupazione. Ma non solo. L'appartamento viene affittato soltanto a svizzeri, tedeschi e cittadini comunitari e non a persone di religione musulmana.

Niente musulmani quindi perché - ha spiegato il locatore all'Aargauer Zeitung - «cantano più volte durante il giorno nell'appartamento come in moschea. Ho già avuto a che fare con loro, ed è per questo che mi posso permettere di scrivere così».

Tuttavia escludere la possibilità di affittare un appartamento a un cittadino di religione islamica infrange la norma contro il razzismo. «La possibilità che il ministero pubblico si occupi del caso è concreta», ha dichiarato Marcel Niggli, professore di diritto penale all'Università di Friburgo.

Niggli spiega che «bisogna fare una distinzione tra lo spazio pubblico e privato. Chi pubblica un annuncio non può screditare nessuna razza, etnia o religione». La nazionalità, invece, non viene inclusa nella norma antirazzismo. Nel 2013 le autorità giudiziarie non avevano proceduto nei confronti di una persona che aveva pubblicato un annuncio in cui affittava un appartamento a Schlieren a tutti, ma non a cittadini svizzeri.

Alla «Nordwestschweiz» i grandi portali di annunci immobiliari informano che casi del genere come quelli di Zurigo sono molto rari, «cinque all'anno al massimo».

Annunci che vengono controllati dai collaboratori e da sistemi di filtri automatici di identificazione di singole parole. «Su 80mila annunci può succedere che capitino casi sporadici che sfuggono ai meccanismo di controllo», ha riferito Immoscout24.

Tuttavia la discriminazione in ambito immobiliare funziona senza ricorrere ad annunci discriminatori. A sostenerlo è una ricerca dell'Università di Berna effettuata nel 2014, dalla quale emerge quanto sia molto più bassa la possibilità di riuscire a prendere in affitto un appartamento se si porta un cognome straniero. Lo stesso vale per la confessione. Sono molte le amministrazioni di condomini che chiedono nei loro formulari anche di indicare la confessione religiosa. Francis Meier, portavoce dell'incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza ha spiegato al quotidiano argoviese che i dati possono essere richiesti soltanto per scopi concreti. Per quanto riguarda gli annunci immobiliari è per esempio permesso chiedere indicazioni sulla solvibilità finanziaria o sulla condotta, ma per quanto riguarda la confessione religiosa soltanto in casi eccezionali. Un esempio è dato da palazzi in cui vi è un grande numero di inquilini serbi di religione ortodossa. Se dovessero arrivare per esempio albanesi di religione musulmana ciò potrebbe rappresentare un rischio maggiore per quanto riguarda l'insorgenza di problematiche legate alla convivenza tra gli inquilini.

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