Secondo la coalizione, la maggioranza del Gran consiglio avrebbe così voluto "vendicarsi" della volontà popolare
GINEVRA - Un referendum è stato promosso a Ginevra contro l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici deciso in settembre dal Gran consiglio. Lanciato dalla coalizione di estrema sinistra Ensemble à gauche, il referendum è appoggiato dal Mouvement citoyens genevois (MCG).
Ensemble à gauche accusa i deputati di aver commesso una «rapina antidemocratica e antisociale»: ricorda che i ginevrini hanno accettato a due riprese - nel 2013 e nel 2014 - un'iniziativa che chiedeva una diminuzione delle tariffe e degli abbonamenti, concretizzata nel dicembre 2014.
Secondo la coalizione, la maggioranza del Gran consiglio ha voluto "vendicarsi" in questo modo della volontà popolare. I deputati che hanno appoggiato l'aumento, invece, hanno evocato la necessità di compensare l'ammanco provocato dall'iniziativa. Senza un rincaro, hanno sottolineato, l'azienda di trasporti TPG sarà costretta a diminuire in futuro le sue prestazioni.
Durante il dibattimento, i partiti socialista, Ensemble à gauche e MCG avevano proposto un aumento più moderato delle tariffe, accompagnato da un sussidio rafforzato di TPG da parte del Cantone. Queste proposte sono però state respinte dalla maggioranza: dal prossimo dicembre, il biglietto che permette ad esempio di circolare un'ora a Ginevra dovrebbe costare 3,20 franchi, contro 3 franchi attualmente.