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ZURIGOIl senso di colpa che tormenta la madre di Thomas N.

18.05.16 - 18:09
Intervista a Herbert Leherr, direttore dell'Istituto forense del Canton Turgovia
Foto 20 Minuten
Il senso di colpa che tormenta la madre di Thomas N.
Intervista a Herbert Leherr, direttore dell'Istituto forense del Canton Turgovia

ZURIGO - La strage di Rupperswil, nella quale sono state uccise quattro persone, tiene ancora banco sui media d'Oltralpe. Secondo Herbert Leherr, direttore dell'Istituto forense psichiatrico della Turgovia, Thomas N., che si trova nel carcere di Lenzburg, presentava segnali che avrebbero potuto far presagire a uno squilibrio psicologico.

Ecco l'intervista a Herbert Leherr.

Signor Leherr, Thomas N., il pluriomicida di Rupperswil, ha una madre e un fratello. Come riusciranno ad affrontare questo delitto orribile?
«E' difficile. E' un delitto efferato compiuto da un congiunto che probabilmente hanno amato, e che ora hanno praticamente perso. Contemporaneamente sono confrontati con il senso di colpa. Una situazione che li logora, anche perché sono in molti a chiedersi come mai la madre non abbia notato nulla».

E' un dolore insopportabile...
«Sì. Tutti i parenti si chiedono costantemente dove hanno sbagliato. Il delitto e le sue tragiche conseguenze sono un pensiero ricorrente con i quali si confrontano quotidianamente. Nella maggior parte dei casi risulta impossibile vivere nello stesso quartiere o nello stesso paese. Anche se i componenti della famiglia dell'omicida tentano di elaborare il caso lì, dove abitano, di solito si vedono costretti ad andarsene».

La famiglia dell'omicida si porta sulle spalle una parte della colpa di quanto successo?
«E' una domanda alla quale rispondo né con un «sì» né con un «no». Nel caso di Rupperswil, pare che l'autore del delitto abbia preparato e pianificato tutto in modo altamente professionale. Inoltre nessuno ha notato dei cambiamenti in lui che potessero far sorgere sospetti. Tuttavia si possono scorgere il più delle volte degli indizi e delle caratteristiche strane.»

Caratteristiche strane? Quali, per esempio?
«L'omicida era un eterno studente, abitava ancora nella casa dei genitori e a quanto pare non aveva mai avuto un rapporto di coppia. Naturalmente vi sono moltissime persone che presentano caratteristiche simili a quelle descritte e che non hanno mai commesso un reato. Ma questi possono essere considerati deii primi sintomi».

Il perito psichiatrico cercherà ulteriori indizi?
«Per la perizia psichiatrica sugli autori di questo tipo di delitti risulta importante l'interrogatorio ai parenti dell'autore dell'uccisione. In questo modo si ha la possibilità di appurare degli elementi circa l'ambiente che si respirava a casa, quali valori sono stati trasmessi, che tipo di dialogo c'era e su cosa, invece, si è sottaciuto»

Perché è così importante interrogare i parenti dell'autore del delitto?
«La maggior parte dei familiari cerca di liberare se stessa da tutte le colpe. Dicono a se stessi che nella vita di tutti i giorni non vi erano in nessun modo indizi che potessero far sospettare un atto di questo genere, imprevedibile, e accaduto come un fulmine a ciel sereno. Nell'interrogatorio emerge spesso che, invece, indizi ce n'erano».

Quali, per esempio?
«Sul caso di Rupperswil posso soltanto fare delle ipotesi. E' possibile che la morte del padre avvenuta quattro anni fa abbia giocato un ruolo molto importante. Probabilmente era una figura di equilibrio nella famiglia. La sua morte probabilmente ha cambiato le dinamiche familiari e impedito un'evoluzione normale della personalità del soggetto».

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