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GRIGIONII kamikaze rappresentano una nuova minaccia per il Wef

18.01.16 - 16:46
Polizia ed esercito hanno preso in considerazione l'aumento di questo rischio e si dicono pronti ad assicurare la sicurezza della manifestazione
I kamikaze rappresentano una nuova minaccia per il Wef
Polizia ed esercito hanno preso in considerazione l'aumento di questo rischio e si dicono pronti ad assicurare la sicurezza della manifestazione

DAVOS - Gli attentati suicidi con cinture esplosive rappresentano una nuova minaccia al Forum economico mondiale (WEF) che si terrà da mercoledì a sabato a Davos (GR). Polizia ed esercito hanno preso in considerazione l'aumento di questo rischio e si dicono pronti ad assicurare la sicurezza della manifestazione.

Gli organi di sicurezza partono dal presupposto che nella 46esima edizione del WEF vi sia una maggiore minaccia, ha detto oggi in una conferenza stampa a Davos Walter Schlegel, comandante della polizia cantonale grigionese e responsabile generale della sicurezza al WEF. Non vi sono al momento concreti indizi di piani di attacchi, la situazione è tranquilla, ha precisato.

Attentati suicidi sono considerati come possibili pericoli dagli attacchi di novembre a Parigi, ha detto Schlegel, aggiungendo che le forze di sicurezza hanno reagito adottando diverse misure. I controlli del Servizio delle attività informative della Confederazione sono stati già rafforzati nella fase preparatoria del WEF, la presenza della polizia e le verifiche sono aumentate.

Tutti i corpi di polizia coinvolti hanno seguito una formazione specifica nella lotta al terrorismo. La polizia cantonale retica è appoggiata dalle forze dell'ordine di tutta la Svizzera. Il numero di agenti mobilitato non è reso noto.

Fondamentalmente - secondo Schlegel - il dispositivo di sicurezza è uguale a quello degli scorsi anni. La minaccia terroristica è presa in considerazione dagli attentati negli Usa dell'11 settembre 2001, ha detto.

Secondo il capo della polizia tutti i Servizi delle attività informative della Svizzera sono coinvolti, come pure quelli dei Paesi vicini e i più importanti del mondo. I servizi stranieri forniscono informazioni, ma non possono influenzare direttamente il lavoro delle forze di sicurezza elvetiche.

"La nostra azione segue gli standard per i congressi internazionali", ha detto Schlegel. Una delle grandi sfide - ha aggiunto - è l'elevato numero di personalità alle quali garantire protezione. Per circa 100 dei 2500 partecipanti - capi di Stato e di governo come pure membri delle famiglie reali - verranno predisposte imponenti misure di sicurezza. D'altro canto quest'anno - la seconda volta da anni - non sono state annunciate manifestazioni.

L'esercito sarà di rinforzo alle forze di polizia: sono impegnati circa 4500 militari di cui il 95% di milizia, ha indicato il divisionario Jean-Marc Halter, comandante delle forze armate distaccate al WEF.

Ruolo principale dell'esercito è quello di tutelare la sicurezza aerea. Lo spazio aereo è limitato per un raggio di 46 chilometri intorno a Davos.

Tra i compiti dell'esercito vi è il trasporto degli ospiti protetti in virtù del diritto internazionale. Molti di loro atterreranno con jet privati all'aeroporto di Kloten (ZH), prima di essere trasportati a Davos dove sono stati predisposti due luoghi di atterraggio temporanei.

 

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