La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga era oggi a Bruxelles per discutere sull'applicazione dell'iniziativa "contro l'immigrazione di massa"
BRUXELLES - La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga era oggi a Bruxelles per discutere con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il ministro degli esteri lussemburghese Jean Asselborn dell'applicazione dell'iniziativa "contro l'immigrazione di massa". Juncker accetterà la clausola di salvaguardia ma solo se concordata con l'UE, ha detto al termine dell'incontro.
Secondo Sommaruga le discussioni hanno permesso di fare passi avanti, visto che prima l'UE non voleva neppure abbordare la questione. "Ora abbiamo iniziato a parlarci", ha detto. Si è trovato un punto che può essere interpretato per trovare una soluzione, ha aggiunto la presidente della Confederazione riferendosi all'articolo 14 capoverso 2 dell'Accordo di libera circolazione.
"Oggi abbiamo visto che c'è la volontà politica da entrambe le parti di continuare ma c'è molto da lavorare", ha avvertito Sommaruga, "non sappiamo se alla fine si arriverà a una soluzione o a un fallimento, io non faccio pronostici". "Sono cose che devono essere negoziate bilateralmente, non vogliamo un'interpretazione unilaterale della clausola di protezione, e questo è quello su cui entrambi stiamo lavorando per un'azione rapida ed efficace", ha detto Juncker.
L'articolo 14 capoverso 2 dell'ALC prevede che in caso di gravi difficoltà di ordine economico o sociale, il Comitato misto si riunisce, su richiesta di una delle parti contraenti, al fine di esaminare le misure adeguate per porre rimedio alla situazione.
A inizio marzo il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento un disegno di legge per l'attuazione del nuovo articolo costituzionale. Se non dovesse essere possibile raggiungere una soluzione consensuale con l'UE, la Svizzera prevede di inserire una clausola di salvaguardia unilaterale nella legge sugli stranieri.
Dopo l'accettazione in votazione popolare dell'iniziativa popolare "contro l'immigrazione di massa", il 9 febbraio 2014, i rapporti fra Svizzera e Ue si sono raffreddati. La Commissione europea aveva più volte ribadito che non avrebbe accettato di ridiscutere la libera circolazione.
Per sbloccare la situazione e trovare una via d'uscita, Sommaruga e Juncker hanno avviato discussioni consultive in febbraio, che proseguiranno anche il prossimo anno.
ats