Delusa l'UDC: "Rovescio per gli sforzi di integrazione della scuola"
LOSANNA - Le associazioni islamiche svizzere accolgono con favore la decisione odierna del Tribunale federale (TF) di non vietare il velo islamico a scuola. Per il sindaco di St. Margrethen (SG) Roger Trösch e per l'UDC, invece, il copricapo rappresenta "un ostacolo all'integrazione".
"Malgrado la decisione presa a Losanna, il consiglio scolastico di St.Margrethen è tuttora convinto che il fatto di portare un velo islamico già durante l'infanzia denota un'interpretazione radicale dell'islam e rappresenta di conseguenza un ostacolo all'integrazione", indica una presa di posizione.
L'autorità comunale da cui dipendono le scuole e il Dipartimento sangallese della formazione diretto dal consigliere di Stato Stefan Kölliker (UDC) salutano invece il fatto che la sentenza abbia chiarito la questione dal profilo giuridico. Kölliker potrà ora rispondere a tre mozioni che chiedono di stabilire regole in merito all'abbigliamento a scuola.
La Federazione delle organizzazioni islamiche svizzere (FOIS) esprime dal canto suo soddisfazione per la decisione della Corte suprema. "Chi dovesse sostenere che portare il velo islamico non è un diritto umano e che ciò non ha nulla a che fare con la religione ormai si sbaglia", sottolinea Önder Günes, il portavoce dell'organizzazione mantello che si impegna a favore del dialogo fra le diverse comunità religiose.
Pur rallegrandosi per la decisione odierna, il Consiglio centrale islamico della Svizzera (IZRS) si rammarica per il fatto che i fedeli musulmani debbano ricorrere a mezzi giudiziari per ottenere il diritto di vestirsi in modo conforme alla loro religione.
L'UDC sangallese è invece "scandalizzata" per questa sentenza "estranea alla realtà", che rappresenta un "rovescio per gli sforzi di integrazione della scuola". Essa "incita gli ambienti islamici a formulare ulteriori rivendicazioni", si legge in un comunicato. L'UDC cantonale promette di impegnarsi anche in futuro affinché i "valori della nostra società non siano scherniti dai fondamentalisti religiosi".
Per il consigliere nazionale UDC Walter Wobmann, co-presidente del comitato dell'iniziativa popolare che vuole il divieto di coprirsi il volto, il segnale emesso dal TF è "catastrofico". "Esso dimostra che queste persone non sono costrette ad integrarsi". Il politico ritiene tuttavia che "il velo islamico sia da considerare meno grave" rispetto agli indumenti che occultano il viso.
ats