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BERNAOccupazione, aumentano ancora stranieri e frontalieri

13.08.15 - 09:47
Nel bollettino dell'Ufficio federale di Statistica riguardante il secondo trimestre del 2015 l'aumento di titolari di permesso B è aumentato del 5,4%, dei frontalieri del 2,4%
Occupazione, aumentano ancora stranieri e frontalieri
Nel bollettino dell'Ufficio federale di Statistica riguardante il secondo trimestre del 2015 l'aumento di titolari di permesso B è aumentato del 5,4%, dei frontalieri del 2,4%

BERNA - Aumentano gli occupati in Svizzera, soprattutto quelli stranieri. Il mercato del lavoro svizzero, infatti, ricorre sempre più ai lavoratori stranieri. Tra il secondo trimestre del 2014 e il secondo trimestre del 2015, il numero di lavoratori stranieri è cresciuto maggiormente rispetto a quello dei lavoratori svizzeri. Il numero di occupati stranieri è salito dell'1,9% a 1,494 milioni, mentre quello dei lavoratori svizzeri "soltanto" dell'1,4% a 3,482 milioni. Come riferisce il bollettino federale di statistica nel suo bolettino riguardante il secondo trimestre del 2015, la manodopera straniera è aumentata in maniera più marcata tra i titolari di un permesso di dimora (permesso B o permesso L in Svizzera da dodici mesi o più: +5,4%), seguiti dai frontalieri (permesso G, +2,4%) e dai titolari di un permesso di domicilio (permesso C: +0,8%). In calo, invece, il numero di titolari di un'autorizzazione di breve durata (permesso L in Svizzera da meno di dodici mesi: -9,3%).

Concentrando l'attenzione sui frontalieri, si nota che la crescita è leggermente inferiore a quella rilevata nel primo trimestre (+2,6%) e molto meno marcata di quella del 2014 (dati dei quattro trimestri: +4,1%, +4,3%, +4,0% e +4,4%). L'UST non ha ancora messo a disposizione dati disaggregati cantonali: saranno pubblicati in un secondo tempo.

Nel confronto fra sessi e tornando al dato generale si nota un incremento maggiore delle donne occupate (+1,9%) rispetto agli uomini (+1,2%), con dati assoluti di rispettivamente 2,27 milioni e 2,70 milioni.

Mentre aumenta l'occupazione generale molti non hanno però un impiego, anche se il loro numero è in calo. Nello spazio di un anno i disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO) sono diminuiti di 8000 unità, scendendo a quota 200'000: il tasso si è portato al 4,2% (4,4% nel secondo trimestre 2014), con una punta del 6,4% fra i giovani (7,7%). A titolo di confronto la disoccupazione "ufficiale" elvetica - quella calcolata dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) e resa nota a scadenza mensile - ammontava in aprile al 3,3%, in maggio al 3,2% e in giugno al 3,1%.

La disoccupazione è scesa anche nel resto d'Europa. Sull'arco di un anno il tasso ILO si è contratto dal 10,1% al 9,5% nell'Ue, mentre nell'Eurozona la flessione è stata dall'11,5% al 10,9%. Anche la quota di disoccupazione giovanile risulta in diminuzione, sebbene continui a essere molto alta: 20,3% nell'Ue e 22,2% nella zona euro, con una punta del 41,3% per l'Italia. Solo in Grecia (55,4%) e Spagna (49,2%) vi sono più giovani senza lavoro che nella Penisola.

La disoccupazione totale italiana è al 12,2%, uguale a quella di un anno prima. Gli altri paesi prossimi alla Svizzera presentano tassi che variano dal 4,7% della Germania al 9,8% della Francia, passando dal 5,9% dell'Austria.

Tornando alla statistica elvetica, si nota che la disoccupazione tocca assai più gli stranieri (tasso dell'8,0%) che gli svizzeri (2,8%). E se si prendono in considerazione solo i lavoratori non Ue o Aels il dato schizza al 12,5%.

I senza lavoro di lunga durata ai sensi dell'ILO (un anno o più) sono sono diminuiti da 78'000 a 75'000, con una quota che è però leggermente aumentata, passando dal 37,2% al 37,4%. La durata mediana di disoccupazione è scesa da 239 a 221 giorni.

Sempre nel secondo trimestre i lavoratori a tempo parziale erano 1,68 milioni (+21'000 rispetto a un anno prima): di questi 343'000 erano sottoccupati, ovvero avrebbero voluto lavorare di più ed erano disponibili a farlo nel breve termine.

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