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SVIZZERAAbbattimento dei vitelli in fattoria: secca opposizione dall'Unione svizzera della carne

19.06.15 - 11:27
Abbattimento dei vitelli in fattoria: secca opposizione dall'Unione svizzera della carne

ZURIGO - L'autorizzazione di abbattere i bovini mentre si trovano al pascolo, che le autorità zurighesi hanno recentemente concesso in via eccezionale a un produttore di carne con il marchio bio, non piace all'Unione professionale svizzera della carne (UPSC). Per l'associazione non è ammissibile che le condizioni di abbattimento non siano uguali per tutti gli agricoltori.

Dieci giorni fa in una conferenza stampa nella sua fattoria di Forch (ZH), l'allevatore Nils Müller, già vegetariano, ha illustrato il progetto di cui si è fatto promotore assieme all'Istituto di ricerca di agricoltura biologica (FiBL) di Frick (AG).

L'uccisione del capo di bestiame mentre si trova al pascolo con gli altri animali permette di evitare il trasporto in camion, il tempo passato al macello, come pure il contatto con umani e vacche "che non conosce". L'eliminazione di questi fattori di stress non rappresenta soltanto un vantaggio per l'animale, ma anche per la qualità della carne, aveva affermato Eric Meili del FiBL.

L'azienda di Forch può operare in condizioni del tutto contrarie a quelle rigorose richieste a tutti i membri dell'UPSC, ha deplorato Ruedi Hadorn, direttore dell'associazione che rappresenta il settore dell'economia della carne. Contattato dall'ats, ha confermato un'informazione odierna del Blick, che a sua volta ha ripreso una recente pubblicazione del giornale dell'UPSC Carne e Commestibili.

Nell'ambito del progetto condotto a Forch, l'Ufficio cantonale zurighese di veterinaria ha concesso un'autorizzazione speciale di abbattimento di dieci bovini - la macellazione in fattoria è infatti vietata in Svizzera.

In una lettera recentemente inviata all'Ufficio zurighese, l'UPSC chiede che l'autorizzazione sia immediatamente ritirata. In ogni caso si oppone a un eventuale rinnovo del permesso, ha detto Hadorn all'ats.

Il progetto di Müller è invece sostenuto dall'organizzazione per la protezione degli animali Vier Pfoten (Quattro zampe): per la sua responsabile, Sabine Hartmann, si tratta di un metodo che potrebbe fare strada, ha detto dieci giorni or sono.

Più scettica invece Vacca Madre Svizzera (VMS), l'associazione degli allevatori che praticano la linea vacca-vitello, ossia che lasciano il piccolo con la madre fino allo svezzamento. Il nuovo metodo necessita infrastrutture che sono troppo care per gli allevamenti che in Svizzera hanno in media 20 capi di bestiame, ha dichiarato all'ats il direttore di VMS Urs Vogt.

Ma come procede Müller? L'allevatore ha realizzato a margine di un pascolo un piccolo recinto. Di primo mattino l'animale da abbattere vi viene portato assieme agli altri bovini. Müller prende posto su una piattaforma rialzata e quando l'animale si avvicina lo uccide con un colpo alla fronte sparato con un'arma di piccolo calibro.

Il proiettile rimane conficcato nel cervello e gli altri animali ritornano al pascolo senza accorgersi di nulla, aveva sostenuto. La mucca dev'essere dissanguata nel giro di 90 secondi. Il contadino la porta con il trattore in un apposito locale della sua fattoria, dove entra in azione un macellaio itinerante.

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