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BERNAGenitori soli, un lavoro spesso non basta

12.06.15 - 11:52
Famiglie monoparentali, quattro volte più a rischio povertà
Genitori soli, un lavoro spesso non basta
Famiglie monoparentali, quattro volte più a rischio povertà

BERNA - La povertà in Svizzera tocca quattro volte di più le famiglie monoparentali rispetto a quelle con due genitori. Le offerte di affidamento extrafamigliare dei figli e di formazione professionale continua, come anche l'aiuto finanziario, devono essere migliorati, sostiene Caritas.

Un'economia domestica monoparentale su sei è confrontata con la precarietà. Oltre a redditi spesso insufficienti, questi nuclei famigliari soffrono di problemi di salute, alloggiano in appartamenti troppo piccoli o rumorosi e si vedono esclusi dalla vita sociale, ha sottolineato oggi l'organizzazione assistenziale davanti ai media a Berna, sulla base di uno studio della locale università intitolato "Famiglie monoparentali e povertà in Svizzera".

Esercitare un'attività remunerativa non migliora necessariamente la situazione: il 44% delle madri sole che hanno figli di meno di sei anni lavorano a tempo parziale, contro il 28% di quelle con un partner. Sono il 23% quelle con un impiego a tempo pieno, contro il 13% delle madri con un compagno.

Inoltre, una mamma sola su sei vorrebbe aumentare il suo tasso d'occupazione, ma non trova un impiego compatibile con i suoi orari e obblighi famigliari.

"Bisogna notare che le madri sole hanno una capacità di lavoro superiore alla media e che, comparativamente alle famiglie con due genitori, lavorano di più per guadagnarsi da vivere!", ha detto Hugo Fasel, direttore di Caritas.

Per l'organizzazione umanitaria bisogna agire su più livelli, a cominciare da un incoraggiamento della formazione continua, che permette di acquisire una migliore posizione sul mercato del lavoro. Un importo minimo per il sostentamento dei figli deve inoltre essere fissato nella legge, ha sostenuto Bettina Fredrich, responsabile della politica sociale presso Caritas. Gli alimenti spesso non bastano: le famiglie monoparentali rappresentano infatti quasi il 20% dei casi di assistenza sociale. Ciò provoca debiti visto che gli aiuti devono essere rimborsati in diversi cantoni.

Inoltre, il deficit finanziario mensile deve ripartirsi tra i due genitori. Nella pratica, a seguito di una separazione o un divorzio, capita frequentemente che il reddito non basti per coprire i bisogni di due economie domestiche e che manchino soldi ogni mese. Nella maggior parte dei casi è il genitore che tiene il figlio a soffrirne.

Gli anticipi sugli alimenti, versati dallo Stato se il genitore incaricato del sostentamento del figlio non è in grado di farvi fronte, dovrebbero essere armonizzati tra i cantoni. Le prestazioni complementari per famiglie dovrebbero inoltre essere generalizzate: attualmente oltre al Ticino, solo Vaud, Ginevra e Soletta le propongono.

Sul fronte della custodia dei figli extrafamigliare, Caritas deplora gli asili nidi troppo cari, gli orari fissi troppo vincolanti e i posti limitati. Numerose famiglie monoparentali ripiegano sulle mamme diurne, meno costose, ma non sempre formate per stimolare la curiosità dei bambini in età precoce. A risentire dello stress dei genitori sono quindi anche i figli.

Numerose madri sole inoltre lavorano nei settori del commercio al dettaglio, del turismo o della ristorazione e guadagnano spesso dei salari bassi.

 

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