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BELLINZONATPF: aperto oggi processo mafia sigarette

01.04.09 - 12:24
TPF: aperto oggi processo mafia sigarette
BELLINZONA - Nove presunti membri della cosiddetta "mafia delle sigarette" compaiono da oggi davanti al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona per essere giudicati. Si tratta del più grosso caso di criminalità organizzata mai giudicato finora da questo tribunale. Gli imputati, fra i 56 e i 73 anni, avrebbero riciclato oltre un miliardo di franchi, provento del contrabbando di almeno 215 milioni di stecche di sigarette fra il 1994 e il 2001. Il Ministero pubblico della Confederazione accusa i nove imputati di "partecipazione, eventualmente sostegno, a un'organizzazione criminale e riciclaggio di denaro".

I nove sono accusati - quattro svizzeri, tre italiani, uno spagnolo e un francese - di aver contrabbandato sigarette acquistate senza aver pagato le tasse doganali, via Montenegro a destinazione dell'Italia. Il trasporto da depositi situati nel paese balcanico e la vendita sarebbero state in mano alla camorra napoletana e alla Sacra Corona Unita, la mafia pugliese. Il denaro incassato sarebbe stato portato in Svizzera, per essere "in gran parte reintrodotto nel circuito finanziario legale attraverso l'ufficio di cambio di uno degli accusati e riutilizzato, conformemente al desiderio dell'acquirente, per l'acquisto di sigarette provenienti da depositi non soggetti a tasse doganali".

Il maxiprocesso si è aperto nella sala del Gran Consiglio ticinese al Palazzo delle Orsoline. Gli avvocati della difesa hanno mobilitato l'artiglieria pesante: hanno dapprima criticato il fatto che il processo si tenga in tedesco, lingua che nessuno degli imputati parla. La difesa contesta inoltre la validità dell'atto d'accusa di 233 pagine e la stessa competenza del tribunale. Secondo i legali per il caso è competente la giustizia italiana, o eventualmente quella svizzera, ma non il TPF. Il procuratore federale Adrian Ettwein ha controbattuto che la criminalità organizzata e il riciclaggio sono chiaramente di competenza del Ministero pubblico della Confederazione e ha accusato la difesa di abuso del diritto per trascinare il procedimento per le lunghe.

Uno degli avvocati ha chiesto un aggiornamento di cinque mesi del processo, un altro la restituzione della cauzione di 100'000 franchi che il suo cliente ha dovuto versare per uscire dal carcere preventivo. La motivazione delle richieste della difesa, oltre una dozzina, è ancora in corso e durerà verosimilmente l'intera giornata. Per quanto riguarda la lingua, la corte ha deciso di proseguire in tedesco, a meno che il Tribunale federale di Losanna accolga i quattro ricorsi inoltrati dagli avvocati della difesa.

Dopo due prime udienze oggi e domani, dedicate a una serie di obiezioni sollevate dalla difesa, si proseguirà dal 4 maggio al 19 giugno con interruzioni. La data in cui sarà letta la sentenza è ancora da stabilire.



ATS
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