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SvizzeraCN: in porto la legge sulla protezione degli animali

14.12.05 - 12:40
CN: in porto la legge sulla protezione degli animali

BERNA - Il Consiglio nazionale ha licenziato oggi la riveduta legge sulla protezione degli animali. Rinunciando, con 105 voti contro 63, a una dichiarazione obbligatoria per gli alimenti di origine animale, ha eliminato l'ultima divergenza che ancora lo separava dagli Stati.

Questo allineamento alla Camera dei Cantoni è dovuto al cambiamento di opinione dell'UDC, che sosteneva gli ambienti agricoli favorevoli questa dichiarazione sugli alimenti. Il consigliere federale Pascal Couchepin è riuscito a convincerli, affermando che una dichiarazione in questo senso potrà figurare nelle leggi sull'agricoltura e sui generi alimentari.

Questa diposizione non è al suo posto nella legge sulla protezione degli animali, ha ripetuto il ministro dell'interno. Il gruppo UDC, per bocca del presidente dell'Unione svizzera dei contadini Hansjörg Walter (TG), si è detto soddisfatto di questa soluzione, ciò che ha capovolto le forze in campo.

La maggioranza della commissione, sostenuta dai socialisti e dai Verdi, ha inutilmente difeso l'introduzione di una dichiarazione d'origine nella legge sulla protezione degli animali. Secondo loro, conoscere la provenienza dei prodotti permette ai consumatori di sapere come sono trattati gli animali.

Cani pericolosi

Il Consiglio nazionale non ha discusso sulla proposta della sua commissione di aggiungere nella legge disposizioni intese a vietare i cani pericolosi. Su questo tema, la commissione preparatoria del Consiglio degli Stati ha infatti scelto ieri un'altra soluzione, ritenuta più rapida ed efficace: attraverso una mozione ha chiesto al Consiglio federale di adottare provvedimenti immediati per via d'ordinanza, basandosi sulla legislazione esistente.

I contenuti

Il testo di legge portato in porto dal parlamento, che funge da controprogetto indiretto all'iniziativa popolare della Protezione svizzera degli animali (PSA) "Per una protezione degli animali al passo con i tempi" - che non si sa ancora se verrà eventualmene ritirata - vuole prendere meglio in considerazione la dignità e il benessere degli animali. D'ora in poi saranno puniti non soltanto gli autori di maltrattamenti, ma anche coloro che abbandonano un animale, come pure coloro che ne minano la dignità.

Gli esperimenti sugli animali possono essere tollerati soltanto se le sofferenze e i danni causati non sono sproporzionati rispetto ai benefici sperati. In merito al trasporto degli animali, la legge limita la durata del tragitto a 6 ore a partire dal luogo di carico. Vieta inoltre l'importazione di pelli di cani e gatti, nonché di prodotti realizzati con tali pelli.

La castrazione dei porcellini senza anestesia sarà vietata dal 2009, pur lasciando al Consiglio federale la facoltà di rinviare il termine di due anni se entro tale data "non sia disponibile alcun metodo sostitutivo concretamente applicabile".

La macellazione rituale resta vietata. Tuttavia rimane autorizzata l'importazione di carne casher e halal per rispondere alle necessità delle comunità ebraica e musulmana che vivono in Svizzera. L'iniziativa popolare vuole invece vietarla.

Durane l'iter parlamentare sono state respinte proposte che andavano più lontano. In questo senso, gli animali non avranno avvocati per difendere i loro diritti in tribunale. Le Camere hanno pure rinunciato a istituire una commissione federale della protezione degli animali, oltre a quella già esistente per gli esperimenti sugli animali.

ATS
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