Il centro canadese fu il grande protagonista dell’unico titolo conquistato dallo Zugo nella stagione 1997/98 con dei playoff semplicemente mostruosi
ZUGO - Lo Zugo vinse il suo primo - e finora unico - titolo al termine della stagione 1997/98. Un successo che porta indelebile il nome del canadese Wes Walz. Il centro, nato a Calgary nel 1970, dopo una buona regular season disputò infatti dei playoff semplicemente mostruosi.
Il numero 37 degli svizzero-centrali, che nella stagione 1999/2000 ha fatto anche una breve apparizione nel Lugano - 25 punti nelle 18 partite disputate in maglia bianconera -, si elevò ad assoluto protagonista soprattutto nella storica semifinale contro l’Ambrì. Il canadese, che aveva velocità, due mani educatissime e una visione di gioco fuori dal comune, prese sulle proprie spalle la squadra e girò praticamente da solo una serie che dopo l’1-7 ottenuto dai biancoblù in gara-5 alla vecchia Herti sembrava ormai decisa.
Ma i leventinesi non fecero i conti con uno Zugo rimotivato a puntino da coach Sean Simpson - che prima della decisiva partita in Leventina portò la squadra al Museo dei trasporti di Lucerna e fece vedere ai suoi giocatori un diaporama su come si conquista una montagna - e da uno scatenato Wes Walz. Il numero 37, in una Valascia entusiasta e colma all’inverosimile, dimostrò di aver imparato la lezione e tramutò in oro ben tre dischi. Pim pum pam. Tre tiri che fecero secco Peter Martin. Una tripletta pesantissima che impattò la serie. Tre colpi terribili alla montagna leventinese, che crollò successivamente nella decisiva sfida nella Svizzera centrale. Dove non ci fu storia. Lo Zugo si impose facilmente per 7-2 e volò in finale. Lì Wes Walz, contro il Davos, alzò l’unico trofeo della sua (comunque) straordinaria carriera tra i professionisti. Una carriera che l’ha visto protagonista in più di 600 battaglie in NHL e quasi 200 in LNA. Walz campione vero. Ad Ambrì se lo ricordano (purtroppo) bene.
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