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Dietro al pilota britannico si sono piazzati Verstappen e Raikkonen
SPIELBERG (Austria) - Finale clamoroso al Gp d'Austria: quando sembrava sicura la sesta vittoria stagionale di Rosberg è successo di tutto negli ultimi due giri.
Lewis Hamilton ha iniziato ad accelerare per tentare il sorpasso, poi ha piazzato la zampata vincente dopo un incidente tra i due che ha danneggiato il tedesco, costretto ad accontentarsi alla fine del quarto posto.
Le due Mercedes si sono toccate alla curva 2 con Rosberg che ha rotto l'ala posteriore e che nell'ultimo giro è stato superato anche da Verstappen, secondo, e Raikkonen, terzo. Vince dunque Hamilton, alla terza vittoria stagionale.
Tutto da rifare, con il Mondiale che si riapre e il britannico che guadagna ben 13 punti sul compagno di box, riducendo il suo ritardo quindi a 11 lunghezze. Rosberg sembrava aver messo le mani sul Gp negli ultimi giri, quando ha superato Verstappen (che aveva gomme usurate da 45 giri di fila) ma il finale ha stravolto ogni calcolo, tra numerose polemiche. Nonostante il podio, gara anonima per Kimi Raikkonen che si è accontentato, senza mai recitare un ruolo da protagonista.
La sferzata del presidente Marchionne (“dimostri di meritare una Ferrari”) evidentemente non ha avuto grandi risultati. Il momento clou della corsa c'è stato però al 27esimo giro quando Vettel, che era in testa anche se non aveva effettuato alcuna fermata ai box, fora la gomma anteriore destra e va a sbattere in rettilineo a 280 km/h, distruggendo l'auto. Un detrito forse la causa della foratura e sarebbe solo sfortuna e non un errore della Pirelli o un calcolo sbagliato di strategia da parte del Cavallino, fatto sta che per il tedesco “italiano” è stata la fine del sogno e probabilmente di qualsiasi ambizione stagionale. Davvero una giornata no per le Ferrari.
Sul traguardo poi quinto posto per Ricciardo davanti a Button e Grosjean. Ottavo Sainz, poi Bottas con Werhlein a chiudere la top-ten. Fuori gioco oltre a Vettel anche Massa mentre Kvyat si è ritirato già dopo il primo giro.
