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RUSSIA 2018Dalle lacrime di Neymar alle polemiche sui giocatori della Svizzera: twitter infuocati ai Mondiali

24.06.18 - 14:00
Gli addetti ai lavori esprimono i propri pensieri attraverso i social network
Dalle lacrime di Neymar alle polemiche sui giocatori della Svizzera: twitter infuocati ai Mondiali
Gli addetti ai lavori esprimono i propri pensieri attraverso i social network
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MOSCA (Russia) - Dalle lacrime di Neymar alle polemiche “socio-politiche” per le esultanze etniche dei giocatori della Svizzera: su twitter c'è di tutto.

E' lo stesso Neymar a spiegare il suo pianto liberatorio dopo il gol alla Costa Rica con un cinguettìo commosso: "Nem todos sabem o q passei pra chegar até aqui,falar até papagaio fala, agora fazer...O choro é de alegria, de superação, de garra. Na minha vida as coisas nunca foram fáceis, não seria agora né! O sonho continua, sonho não, OBJETIVO! Parabéns pela partida rapaziada,vcs são FODA” (non tutti sanno cosa ho fatto per arrivare fin qui, a parlare il pappagallo parlava ma ora non parla più. Il pianto è gioia, superamento, artiglio. Nella mia vita le cose non sono mai state facili, non sarebbe giusto fermarsi ora! Il sogno continua, non il sogno, anzi, l' OBIETTIVO! Congratulazioni per la partita, voi ragazzi siete favolosi”).

Anche Del Piero ha voluto elogiare il Brasile e su @delpieroale ha scritto: “Seleção con rosa infinita e tanti giocatori che possono cambiare la partita anche partendo dalla panchina. Mi ricorda qualcosa...”. (ovvero la Juve...).

Non poteva mancare la posizione ufficiale della Federcalcio kosovara che ha twittato (con pronto re-tweet da parte di Behrami): “Granit Xhaka's, @XS_11official's and @ValonBera's families had to flee #Kosovo because of the genocide which was carried out by Serbia. Today they both score in the World Cup against them. Imagine how they feel, imagine how we feel right now” (Le famiglie di Xhaka e Behrami sono fuggite dal Kosovo a causa del genocidio portato avanti dalla Serbia e oggi entrambi hanno segnato contro di loro ai Mondiali. Immaginate come si sentono e immaginate come ci sentiamo noi in questo momento).

Dal canto suo Shaqiri più che alle parole (“grande vittoria, ben fatto ragazzi”) si è affidato agli emoticon mettendo in serie palloni, sorrisi, bandiere, muscoli, una faccina col dito sulla bocca ad indicare silenzio ma anche un dito medio alzato”.

Un po' come Granit Xakha che ha esultato così: “Yes Yes YESSSS! We NEVER give up and ALWAYS we fight Xhakaboom is back ay last too #HoppSchwiiz”. Con faccine sorridenti fino alle lacrime. Anche Kevin Prince Boateng ha esultato con un lapidario: “Booooommmmm xhaka”.

Infine è facile leggere un riferimento all'odiata Argentina nel semi-criptico commento di Arturo Vidal: “I vincitori si pongono obiettivi, i perdenti cercano scuse, sogna in grande e lavora duro”.

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COMMENTI
 

sergejville 5 anni fa su tio
NON si possono paragonare delle lacrime (che siano di gioia o di tristezza) con gesti post-goal, provocatori, belli, brutti o politici che siano. Un giocatore, ovvero un uomo di media dai 20 ai 30 anni, non ha più nemmeno il diritto di piangere? Grande Neymar sempre, e come lui tutti quelli che portano emozioni, classe e fantasia in campo.
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