RUSSIA 2018Il miracolo di Panama e dei suoi vecchietti

SOCHI (Russia) - Da quando nel 1998 la FIFA ha allargato a 32 le squadre partecipanti alla Coppa del Mondo non c’è stata una sola edizione senza almeno una nazionale esordiente assoluta. La “prima volta” più interessante di Russia 2018 è senza dubbio Panama, un paese con la metà degli abitanti della Svizzera ma grande due volte tanto e in costante sviluppo. A dimostrazione di quanto il calcio sia cresciuto nel corso degli anni, si deve prendere nota dell'11 ottobre come festa ufficiale. Quel giorno, nel 2017, è stato il day-after della qualificazione alla Coppa del Mondo...

Un traguardo raggiunto, tra l’altro, nel modo più rocambolesco: con una vittoria in rimonta ai danni del Costa Rica grazie (anche) al gol fantasma di Gabriel Torres e con il contemporaneo suicidio sportivo degli Stati Uniti. Dire che i Canaleros si presentano in Russia da outsiders sarebbe riduttivo, ma non è detto che non riescano a raccogliere perlomeno un punticino nel girone G con Belgio, Inghilterra e Tunisia. Il gruppo che il selezionatore Gomez ha cominciato a plasmare nel 2014 ha l’età media più alta dell’intero torneo con 29,4 anni. Accanto agli esperti capitan Roman Torres (32 anni, che gioca in MLS), al bomber 36enne Luis Tejada (43 gol in 105 presenze) e al portiere Jaime Penedo (anche lui 36 anni, tra i pochi “europei” in rosa, ora alla Dinamo Bucarest), si segnalano però anche giovani interessanti come il 21enne Ismael Diaz (attaccante del Deportivo Fabril, Serie B spagnola) e l’esterno 24enne Edgar Barcenas, soprannominato dai tifosi messicani del Tapachula “il mago” per la sua abilità palla al piede.