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HCLLa fotografia alla stagione del Lugano

21.03.14 - 10:22
Con la sconfitta rimediata in gara-5 dei quarti di finale contro il Ginevra-Servette, i bianconeri sono stati eliminati dai playoff
Keystone
La fotografia alla stagione del Lugano
Con la sconfitta rimediata in gara-5 dei quarti di finale contro il Ginevra-Servette, i bianconeri sono stati eliminati dai playoff
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LUGANO - Con la sconfitta ai rigori subìta a Ginevra giovedì sera è andata agli archivi la stagione del Lugano, terminata per il terzo anno consecutivo ai quarti di finale. Con che stato d’animo vanno in vacanza i bianconeri? Difficile dirlo. Quel che è certo è che il team di Patrick Fischer in gara-5 ha offerto una grande prestazione e vincendo non avrebbe assolutamente rubato nulla.

Sull’arco delle cinque partite però il Lugano ha maledettamente faticato concedendo moltissimo a un Servette che in questa stagione spesso ha arrecato dispiaceri a Vauclair e compagni. Proprio alla vigilia del playoff Patrick Fischer aveva dichiarato che il Servette era il miglior avversario che la sua squadra potesse incontrare: in primo luogo a smentire questa tesi c’erano i precedenti stagionali che parlavano di 2 punti su 12 ottenuti dai ticinesi contro le Aquile. In terra romanda, su cinque match disputati in stagione, il Lugano ha messo a segno la miseria di tre reti subendone ben 17. Un dato che sicuramente smentisce che il Ginevra fosse il miglior avversario per la truppa bianconera.

In gara-2 e in gara-5 il Lugano ha comunque dimostrato che l’ostacolo non era poi così insormontabile, mettendo alle corde l’avversario che ha comunque sempre trovato le soluzioni per uscire dai momenti di difficoltà.

Tralasciando i playoff, la stagione del Lugano va comunque analizzata nel suo insieme. Il nuovo timoniere è partito con le idee in chiaro senza guardare in faccia a nessuno. Ad ottobre Domenichelli non rendeva ed è stato cacciato senza troppi complimenti. Dan Fritsche, voluto da Larry Huras, non era un giocatore su cui puntava Fischer che ha cercato una pedina di scambio con i Lions (Maurer ha anticipato il suo arrivo) per sbarazzarsi dell’ex Servette. Il 28 settembre, dopo una lunga serie di sconfitte, Fischer ha tentato una mossa coraggiosissima buttando nella mischia Merzlikins in una sfida delicatissima a Losanna poi vinta ai rigori. A fine regular season Glen Metropolit viene invitato a fare le valigie: il suo rendimento non soddisfava infatti lo staff tecnico bianconero e viene scambiato con Lehtonen.

Ecco alcune delle decisioni forti prese da Fischer che si è guadagnato la stima di tutto l’ambiente bianconero e soprattutto della società che ha deciso di puntare sul 38enne anche per il futuro.

A lasciare certamente un po’ perplessi è stato l’arrivo di Mikko Lehtonen, distintosi soltanto per le reti messe a segno nelle amichevoli olimpiche. Il finlandese non ha mai mostrato di essere quel giocatore di cui il Lugano necessitava. E a testimonianza di ciò nella serie con il Servette è sceso in pista soltanto in due occasioni. Chissà che la fantasia di Metropolit non potesse tornare utile nei playoff. Con i se e con i ma non si va comunque da nessuna parte nello sport.

In conclusione un applauso lo meritano senza dubbio i giovani del Lugano: i vari Dal Pian, Fazzini, Kostner e Merzlinkins sono cresciuti molto in questo campionato e sono una sicurezza del Lugano che verrà e il prossimo anno potranno far valere il classico anno in più d'esperienza. Peccato non essere riusciti a trattenere Dario Simion.

Con Pettersson, Micfliker e McLean a Lugano manca ancora un tassello per completare il pacchetto stranieri della prossima stagione. Stando a quanto dichiarato da Fischer nelle scorse settimane i bianconeri partiranno con quattro stranieri d’attacco.

Con un anno in più d’esperienza e con una squadra totalmente marchiata Patrick Fischer nel prossimo campionato in riva al Ceresio l’obiettivo minimo non potranno più essere i quarti di finale…

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