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HCL, che fare con Larry Huras? Dopo l'eliminazione in gara-7 dei quarti di finale la società bianconera deve decidere se confermare o meno il coach
LUGANO - Cosa farà ora il Lugano con Larry Huras? I risultati nudi e crudi purtroppo non stanno dalla parte del coach bianconero che per il secondo anno consecutivo non è andato oltre ai quarti di finale. La squadra per fare bene c’era, poi è vero che gli infortuni e sicuramente un pizzico di fortuna non hanno di certo aiutato. A non convincere però sono alcune scelte prese dallo stesso Huras. Scelte che molto spesso non si sono rivelate vincenti e che, in diverse occasioni, non hanno convinto la piazza.
A lasciare perplessi è l’immobilità del coach bianconero e la poca flessibilità nella decisioni prese. A volte nello sport e nella vita si possono avere delle convinzioni, a volte queste però possono essere cambiate di fronte agli eventi. Alcuni esempi? L’impiego per 50 partite di uno straniero come Brett McLean (senza nulla togliere al lavoro che svolge) ha spesso diviso la piazza luganese. Poi è vero che nei playoff ha dimostrato di disporre dei numeri interessanti. E che dire poi di Petteri Nummelin? Il popolo bianconero, soprattutto i più romantici, avrebbe gradito un impiego maggiore del folletto finlandese che purtroppo però lascia Lugano con un po’ di amaro in bocca e senza aver dato nell’ultima stagione quel contributo che sicuramente avrebbe potuto dare. La partenza di Oliver Kamber (30 punti in 49 match) a fine stagione? Un’altra piccola follia che i tifosi del Lugano non hanno per nulla gradito. L’utilizzo di Glen Metropolit per tutta la Regular Season? I risultati, purtroppo, si sono visti nei playoff. Poi sarà anche vero che lo Zugo ha preso le contromisure per arginarlo… La separazione del blocco formato da Kostner-McLean-Murray che tanto bene stava facendo?
Ora però il disco bollente è nelle mani della dirigenza bianconera. Confermare o no Larry Huras? È chiaro che privarsi di un allenatore con la sua esperienza potrebbe anche essere un rischio. "Entro due anni il titolo", aveva detto l'allenatore 58enne alla fine della scorsa stagione. Attendere ancora dodici mesi per vedere se si rivela un buon profeta?
