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HCLIl Lugano è (quasi) pronto per iniziare: «Abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri tifosi»

29.07.21 - 07:00
«Per assistere ai match non sarà obbligatorio il vaccino, bensì un certificato Covid-19 riconosciuto dalle autorità».
Tipress, archivio
Il Lugano è (quasi) pronto per iniziare: «Abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri tifosi»
«Per assistere ai match non sarà obbligatorio il vaccino, bensì un certificato Covid-19 riconosciuto dalle autorità».
Il direttore amministrativo dei bianconeri J.J. Aeschlimann: «La campagna abbonamenti sta andando bene. Le cifre sono al momento più o meno in linea con gli altri anni».
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LUGANO - L'HCL è costantemente al lavoro in vista della prossima stagione di National League e non solo per quanto riguarda il mercato. Da diverso tempo il club bianconero si sta infatti impegnando alacremente per chiarire le modalità di accesso del proprio pubblico alla Cornèr Arena.

Manca poco più di un mese all'esordio contro i Lakers (8 settembre) e per poter accogliere al meglio i tifosi sugli spalti, i ticinesi dovranno ben presto concretizzare gli ultimi dettagli. «Ci troviamo confrontati con una situazione inedita e non è evidente organizzare i vari aspetti nel migliore dei modi», è intervenuto il direttore amministrativo del Lugano JJ. Aeschlimann. «Ci sono spesso dei cambiamenti riguardanti le conseguenze legate alla pandemia e quando c'è una nuova ordinanza, si presentano delle zone grigie da chiarire».

Come avete pensato di muovervi? «L'obiettivo principale, a prescindere da ogni direttiva, regolamento e ordinanza, è la sicurezza dei nostri sostenitori – che abbiamo a cuore – e le valutazioni sono sempre state fatte partendo da questo presupposto. Ogni evento con più di mille persone necessita inoltre di un'autorizzazione, che dovremo richiedere al Cantone dieci giorni prima dell'inizio dello stesso. Bisognerà consegnare un concetto di sicurezza dettagliato che comprende le misure interne d'igiene, l'utilizzo delle buvette e la maniera in cui vogliamo organizzare i controlli. Per entrare alla Cornèr Arena non sarà obbligatorio il vaccino, ma un certificato Covid riconosciuto dalle autorità. Sarà necessario risultare guariti, testati o vaccinati. L'attestato sarà poi abbinato a un documento d'identità e al tagliando d'ingresso».

Servirà più contingente... «Chiaramente ci sarà più personale, soprattutto per evitare gli assembramenti alle entrate. In linea di massima aumenteranno le postazioni – sia all'esterno sia all'interno della recinzione – dove verranno controllati separatamente i documenti. Così, i vari accessi alla struttura verranno scaglionati. Questo aspetto non è ancora definito, ma stiamo prendendo anche esempio dal campionato di calcio che è già iniziato. Visti i buoni rapporti con l'FC Lugano, ci troviamo nella situazione privilegiata di poter conoscere le problematiche in anticipo».

Come funzionerà la buvette? «Nella strategia di proteggere il pubblico, metteremo in pratica il concetto già adottato nelle ultime gare della scorsa stagione. Per evitare assembramenti inutili, cibo e bevande dovranno essere consumati al proprio posto. Per quanto riguarda la Curva Nord varranno gli stessi principi e ora che sono stati tolti i seggiolini, le partite si guarderanno ancora in piedi». 

Avete riscontrato delle problematiche nella campagna abbonamenti? «Siamo molto fiduciosi e andiamo avanti con entusiasmo. I tifosi hanno finora dato dei buoni riscontri e le cifre sono in linea con gli altri anni. Vorrei ricordare a coloro che sono sempre stati fedeli al club – ancora indecisi se abbonarsi – che per avere il diritto di prelazione sul proprio seggiolino, avranno tempo fino al 31 luglio. Scaduto questo termine la postazione potrà essere riassegnata. In ogni caso si percepisce una gran voglia di hockey fra la gente e anche noi non vediamo l'ora di iniziare in un clima di serenità, che sarebbe un primo passo verso una nuova normalità». 

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