Il difensore e storico capitano degli Zurigo Lions è un’icona per l’hockey rossocrociato. Nel suo palmarès ha titoli, record e pure un’esultanza indimenticabile
ZURIGO - Recordman assoluto di presenze in LNA (1167). Sei titoli di campione svizzero. Una medaglia d’argento ai mondiali. Una Champions Hockey League. E poi 16 mondiali e tre giochi olimpici. Un palmarès (praticamente) irripetibile. Una carriera stratosferica chiusa nel 2018 con l’ennesimo trofeo messo in bacheca.
Prime pattinate ad Uzwil - Lui è Mathias Seger, ex capitano degli ZSC Lions e icona dell’hockey rossocrociato. Nato nel dicembre del 1977 ad Ermatingen, un paesino del canton Turgovia che si affaccia sul lago di Costanza, dà i primi colpi di pattino sulla pista sangallese di Uzwil prima di compiere il grande salto a Rapperswil ad appena 18 anni. In LNA esordisce nel 1996 e la stagione successiva è già il migliore difensore svizzero della squadra con 14 punti.
Mondiale casalingo a 20 anni - Le sue prestazioni non passano inosservate. Tanto che nel 1998 - a soli 20 anni - si guadagna la convocazione per il Mondiale casalingo di Basilea e Zurigo. La prima delle sue sedici avventure iridate con la maglia rossocrociata. L’anno successivo comincia la sua storia d'amore con i Lions. Ed è un inizio con il botto. Con due titoli nei primi due anni trascorsi all’Hallenstadion (2000 e 2001).
La rimonta iconica - Ma il successo più bello, quello più iconico, rimane probabilmente quello del 2012. Perché conquistato partendo dal settimo posto in classifica. Perché ottenuto contro i rivali di sempre del Berna. In rimonta. Sbancando la tana dell’Orso per 2-1 in gara-7. Con una rete di rapina trovata da McCarty a due secondi dalla fine. Una goduria pazzesca per tutto il popolo dei Leoni. Una festa irrefrenabile a Zurigo. La città sulle rive della Limmat esplode dalla gioia.
Sul tram con la coppa - Una gioia irrefrenabile e infinita. La baldoria è andata avanti per tutta la notte. Tanto che capitan Seger la mattina successiva è stato visto rincasare in tram. Con un particolarissimo compagno di viaggio. Quella coppa conquistata partendo da lontanissimo. E quindi ancora più bella. L'esultanza piacque talmente tanto che venne utilizzata come campagna pubblicitaria dall'azienda dei trasporti zurighesi. «Portiamo tutti avanti e indietro dal lavoro». Seger decise di ripeterla anche nel 2018 dopo il trionfo colto in gara-7 contro il Lugano. «Ora vado a casa. Voglio solamente riposare», disse nel 2012. Ora a un anno dal ritiro e dopo 22 di onoratissima carriera può farlo.
Vota il tuo giocatore zurighese preferito nel sondaggio. Venerdì ti racconteremo di lui.
Le puntate precedenti di "un disco per l'estate":
Ambrì:
Kamensky: Le tredici gemme del mago Valeri / «Kamensky? Parlava poco, ma quando lo faceva noi stavamo zitti»
Le altre: