L'argento mondiale ha lasciato l'amaro in bocca. Superata la delusione, ripenseremo però a questi giorni come fantastici
COPENAGHEN (Danimarca) – Sarebbe bastata un po' di concretezza in più – o di fortuna – e la Svizzera sarebbe stata d'oro. Battuta ai rigori dalla Svezia nella finale del Mondiale, la Nazionale è invece stata costretta a masticare amaro. E dire che la kermesse danese, che a mente fredda considereremo come un successo clamoroso, era partita tra sbadigli e mugugni.
Ricordate il 3-2, ottenuto all'overtime, contro l'Austria? Da lì la truppa di Fischer è migliorata, cresciuta, vincendo le partite alla sua portata e imparando dalle sconfitte. Si è qualificata per i quarti e a quel punto ha cambiato marcia. I successi su Finlandia e Canada rimangono punti altissimi della manifestazione e della storia. Peccato per la finale; se il gruppo rossocrociato saprà rendere la gita danese un punto di partenza, il futuro non potrà in ogni caso che riservare grosse soddisfazioni.