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L'OSPITE«Klasen è introverso, ma non si discute. Etem? Ha fame»

19.01.18 - 07:00
L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90, Stefano Togni, ha analizzato il periodo dei bianconeri: «Avere cinque stranieri è l'ideale: ognuno di loro dovrà alzare il proprio livello di gioco»
«Klasen è introverso, ma non si discute. Etem? Ha fame»
L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90, Stefano Togni, ha analizzato il periodo dei bianconeri: «Avere cinque stranieri è l'ideale: ognuno di loro dovrà alzare il proprio livello di gioco»
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LUGANO - L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90, Stefano Togni, si è espresso a proposito della situazione dei bianconeri, i quali affronteranno il rush finale di regular season con Emerson Etem al posto dell'infortunato Linus Klasen. «I due giocatori sono diversi, ma per caratteristiche Etem potrebbe fare davvero bene. È veloce, non si tira indietro quando il gioco si fa duro e gli piace andare dritto sulla porta. Porterà sul ghiaccio energia ed emozioni».

Non pensi che necessiterà di un periodo di ambientamento? «Ovviamente non si può pretendere che faccia subito la differenza, sarà necessario lasciarlo lavorare senza mettergli troppa pressione addosso. È molto giovane, l'anno scorso ha avuto un brutto infortunio ed è in cerca di una sorta di rilancio. Ha fame, ha voglia di mostrare le sue qualità e in questi mesi avrà la possibilità di mettersi in luce». 

Negli ultimi tempi Klasen è sembrato sfiduciato rispetto agli altri anni. Cosa ne pensi? «Non bisogna lasciarsi ingannare dal carattere degli svedesi: molti nordici sono infatti più chiusi rispetto a noi. Klasen è riservato, introverso e magari sembra non a suo agio in una determinata situazione, ma sul ghiaccio non si discute. La sua genialità e quegli impulsi che soltanto lui sa dare mancheranno al Lugano. Forse prima, con i vari Pettersson, Zackrisson e Martensson riusciva a essere più decisivo dato che li conosceva già, mentre quest'anno ha dovuto adattarsi».

È un bene o un male avere cinque stranieri in rosa? «Innanzitutto sono curioso di vedere come si integra nel gruppo Etem e che tipo di prestazioni fornirà. Ritengo poi che avere cinque stranieri sia l'ideale, così ognuno di loro avrà il dovere di alzare il proprio livello di gioco, sia durante gli allenamenti che in partita. Si tratta di una sana concorrenza e in più Ireland potrà anche scegliere chi schierare a dipendenza dell'avversario».

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