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HCAP«Questo Ambrì mi piace! In passato alcuni giocatori se la prendevano comoda...»

09.11.17 - 09:39
«D'Agostini “va sempre”, Taffe solo a sprazzi. Plastino e Fora danno equilibrio, peccato per l'infortunio di Pinana». La parola a Nicola Celio, ex capitano biancoblù che promuove Cereda e Duca
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«Questo Ambrì mi piace! In passato alcuni giocatori se la prendevano comoda...»
«D'Agostini “va sempre”, Taffe solo a sprazzi. Plastino e Fora danno equilibrio, peccato per l'infortunio di Pinana». La parola a Nicola Celio, ex capitano biancoblù che promuove Cereda e Duca
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AMBRÌ - Nuovo allenatore, nuovo ds, un roster ringiovanito e tante scommesse da vincere. Presentatosi ai nastri di partenza con queste premesse e il motto “ritorno alle origini”, l’Ambrì ha retto l’urto, è cresciuto grazie al lavoro quotidiano conquistando 23 punti in 20 partite, sinonimo di nono posto - pari merito con il Ginevra, ottavo - alla sosta per la Nazionale. «Questo Ambrì mi piace, in molti avevano dubbi se fare questo passo o meno, ma ritengo che l’esame sia stato superato». Ne è sicuro Nicola Celio, ex capitano che ha indossato la maglia biancoblù per ben 20 stagioni. «Quanto mostrato fin qui è molto interessante, è proprio quello che la gente sperava di vedere. Quella di Cereda è una squadra brillante dal punto di vista fisico e capace di mettere energia sul ghiaccio, meriterebbe anche qualche punticino in più, ma in fondo va bene così».

Insistere sulla preparazione fisica era necessario. Negli ultimi anni in troppi si sono forse permessi di fare “il minimo indispensabile”. «Sì, probabilmente è successo proprio questo. Alcuni giocatori se la prendevano comoda, invece la preparazione è determinante, quando le gambe vanno diventa tutto più facile. Rimane ancora qualche elemento non ancora in piena forma, specialmente Taffe. È l’unico che non ha ancora la grinta giusta, è un po’ giù e deve crescere fisicamente, ma si vede che ha visione di gioco e qualità. Emmerton fa il suo, D’Agostini “va sempre”, mentre Taffe a sprazzi, quando prenderà il ritmo potrà dare molto di più. Quando uno è al 70%, il 30% mancante fa una differenza enorme perché non si riesce a dare il proprio apporto per tutta la partita».

Come valuti Nick Plastino? «È buon giocatore, assolutamente. È completo e gioca bene a livello difensivo, dà solidità. Un aspetto importante è che conosce i suoi limiti e non esagera, non mette a rischio la squadra. Fa bene il suo lavoro senza strafare, è quello che serviva. Lui e Fora si distinguono, danno equilibrio».

Cereda-Duca e una ventata d’aria fresca anche a livello di roster: in Leventina si sta trovando la giusta amalgama. «Sì, l’idea di base è quella di due persone che lavorano e prendono tante decisioni insieme. È come se Duca fosse un terzo allenatore e Cereda un secondo direttore sportivo. Parlando anche con alcuni giocatori vi è la conferma che rispetto all’anno scorso tutto è cambiato in meglio e lo si vede sul ghiaccio».

Quali sono i “top e flop” di questo Ambrì? «L’attitudine e l’intensità sono gli aspetti più positivi. Per contro alcuni elementi devono ancora regolarsi specialmente in difesa. Giocatori come Collenberg e Ngoy fanno fatica e a volte mi preoccupano. Lo sapevamo. Fortunatamente ci sono Fora e Plastino che danno sicurezza. Zgraggen sta facendo molto bene, Gautschi è rientrato e Jelovac è cresciuto parecchio. Peccato per l’infortunio di Pinana, è bello vedere i nostri giovani. Da migliorare c’è poi il cinismo. In partite come quella contro il Bienne bisogna portare a casa i tre punti. Alla fine l’Ambrì ha iniziato a fare troppo poco invece di continuare a martellare. All’overtime c’è stata anche un po’ di sfortuna, il Bienne non ha meritato ma ha portato via 2 punti: ha qualità ed è davvero una buona squadra».

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