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SWISS LEAGUE«Ambrì e Lugano stanno sfruttando bene il progetto Rockets. Pubblico? Il cammino è difficile»

13.10.17 - 17:09
Davide Mottis, presidente dei rivieraschi: «In questo campionato abbiamo ripreso da dove il tutto si era interrotto, continuando sulla traccia segnata con energia, entusiasmo e tanto lavoro»
TiPress
«Ambrì e Lugano stanno sfruttando bene il progetto Rockets. Pubblico? Il cammino è difficile»
Davide Mottis, presidente dei rivieraschi: «In questo campionato abbiamo ripreso da dove il tutto si era interrotto, continuando sulla traccia segnata con energia, entusiasmo e tanto lavoro»
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BIASCA - Capaci di macinare punti fin dalle prime uscite di questa stagione - la seconda in Lega nazionale -, i giovani e rampanti Ticino Rockets di Jan Cadieux, che in settimana hanno espugnato la pista di Visp, possono guardare con ottimismo agli impegni futuri. Il progetto, valido e da applausi, sta dando i suoi frutti convincendo anche i più scettici: sono già diversi gli elementi "transitati "da Biasca e finiti con il rinforzare (anche stabilmente) le due ticinesi nella massima serie.

«Il bilancio della nuova stagione fin qui è positivo - spiega Davide Mottis, presidente dei rivieraschi - Lo scorso anno avevamo iniziato con una lunga serie di sconfitte, mentre in questo campionato abbiamo cominciato ad ottenere risultati fin dal principio. Al di là dei punti (6 in 7 partite, ndr) i segnali sono decisamente incoraggianti poiché i ragazzi hanno assimilato il cambio di staff tecnico e stanno raccogliendo già i primi frutti. Il tutto sta accadendo un po' più in fretta rispetto ad un anno fa».

Nonostante i cambiamenti, anche a livello di roster, il cammino dei Rockets è infatti ricominciato da dove si era interrotto lo scorso 12 febbraio (ultimo match di regular season con il Langenthal). «Esattamente. Abbiamo ripreso da dove il tutto si era interrotto, continuando sulla traccia segnata con energia, entusiasmo e tanto lavoro: valori su cui si basa il nostro progetto».

Dal punto di vista "umano" cosa è cambiato da Cereda a Cadieux? «Ho trovato una persona molto simile a Luca. Jan è un comunicatore a cui piace confrontarsi con lo staff e i ragazzi. È vicino al gruppo, ma allo stesso tempo duro al momento giusto: "quando si lavora, si lavora...", proprio come con Luca. Esige molto ma spiega sempre le sue scelte tecnico-tattiche, questo è fondamentale».

Ci sono stati tanti cambiamenti ma la "linea guida" è rimasta quella. «Proprio così. Un aspetto molto importante sta anche nel fatto che i ragazzi ora sanno esattamene cos'è il progetto Rockets. Lo scorso anno era tutto nuovo. Adesso conoscono il sistema e le aspettative sia a livello di squadra che come individui: questo ha portato ad un'accelerazione sui risultati ottenuti in pista».

Inoltre i ragazzi, al di là delle "parole", trovano concretamente spazio ad Ambrì (ieri a Ginevra hanno giocato anche Goi, Mazzolini ed Incir) e Lugano. «Verissimo. Lo si è visto bene anche in questi giorni. In un momento in cui l'Ambrì aveva bisogno un po' di stimoli e entusiasmo givanile Cereda non ci ha pensato due volte a chiamare alcuni Rockets. I ragazzi vedono che lavorando duro il progetto si concretizza: non è un progetto "buono" solo sulla carta».

Lo scorso anno l'Ambrì aveva sfruttato questa risorsa solo nei playout (con Gordie Dwyer). «Sì, ad inizio stagione non aveva funzionato al meglio, quest'anno invece sia i biancoblù che i bianconeri lo stanno sfruttando bene fin dall'inizio. Non dimentichiamoci infatti la possibilità di fare il cammino inverso, con Kparghai e Gautschi - intenti a recuperare da un infortunio -, che di recente stanno rinforzando i Rockets. Da quel che ho sentito stanno avendo un atteggiamento estremamente positivo: così "vincono" tutti».

Questa sera contro EVZ Academy e domenica a Turgovia c'è la possibilità di conquistare altri punti preziosi. «Sì, ma al di là dei punti contro l''EVZ Academy sarà una bella possibilità per cancellare la controprestazione della scorsa settimana (sconfitta 5-2, ndr). C'è la possibilità di rifarsi e dimostrare che è stato un incidente di percorso».

Fin qui l'unica nota dolente è rappresentata dal pubblico: non è semplice attirare nuovi appassionati alla Raiffeisen BiascArena e anche per questo la società ha deciso di lanciare alcune iniziative interessanti, come quella riservata alle famiglie nei giorni scorsi. «È un cammino veramente difficile, le stiamo provando tutte e non molliamo. Siamo convinte che chi viene a vedere le partite poi ci torna. L'ultima iniziativa è pensata per avvicinare le famiglie alla nostra realtà. Far diventare tifoso dei Rockets un fan di Ambrì o Lugano è difficile, ma andare a "prendere" i giovani con la possibilità che si appassionino alla nostra squadra, magari ragazzi che giocano a hockey e vedono nel progetto Rockets un possibile sbocco per la loro carriera, può essere interessante», conclude Davide Mottis.

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