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NATIONAL LEAGUEInvestimenti e idee chiare, Bienne è una realtà: «I ragazzi vogliono venire qui»

02.09.17 - 07:55
Mike McNamara, head coach dei Seelanders, lancia la stagione ormai alle porte: «Bisogna insistere sui dettagli, vogliamo allontanarci dalla linea. Fuchs? Fin qui è stato tra i più positivi»
Keystone
Investimenti e idee chiare, Bienne è una realtà: «I ragazzi vogliono venire qui»
Mike McNamara, head coach dei Seelanders, lancia la stagione ormai alle porte: «Bisogna insistere sui dettagli, vogliamo allontanarci dalla linea. Fuchs? Fin qui è stato tra i più positivi»
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BIENNE - Idee chiare, un’ottima base da cui ripartire, tanta voglia di continuare un percorso di crescita che, da dopo l’arrivo di Mike McNamara alla transenna lo scorso mese di novembre, ha portato il Bienne a giocarsi i quarti di finale dei playoff contro la corazzata Berna. In casa Seelanders si lavora intensamente per preparare la stagione ormai alle porte e, fin qui, i segnali sono sicuramente incoraggianti.

«Sono contento della preparazione e del lavoro svolto in questi mesi, stiamo portando avanti un cammino iniziato lo scorso anno - spiega l'head coach Mike McNamara - Rispetto alla passata stagione la rosa non è cambiata molto, abbiamo integrato un elemento d’esperienza come Forster e dei talenti interessanti come Fuchs, Diem e Kreis».

McNamara ha tante certezze, a cominciare da 4 stranieri incisivi e "funzionali"- confermati Pouliot, Earl, Rajala e Micflickier - e un certo Hiller tra i pali. «Sì, abbiamo stranieri già in piena forma e che conoscono bene la nostra realtà, questo è un aspetto importante. Earl, Pouliot, Micflickier e Rajala si sono allenati molto bene in estate e, nei test fisici, hanno ottenuto ottimi risultati. Con gli stranieri, che spesso arrivano da un periodo oltreoceano, non è sempre scontato. Hiller sa esattamente quel che deve fare per aiutare la squadra: è pronto».

6 vittorie in 7 partite: le amichevoli hanno mostrato un Bienne già in palla. «Nel complesso la squadra è più in forma rispetto a un anno fa, abbiamo cambiato il modo di allenarci e preparato un po’ meglio il campionato, i test fin qui lo evidenziano».

Cosa funziona e su cosa bisogna ancora insistere? «Tutti parlano di playoff, vogliamo fare meglio rispetto all’ottavo posto dello scorso campionato (a poche partite dal termine il Bienne era quinto, ndr), ma per provarci è proprio sui dettagli che bisogna insistere: il mio focus è sugli aspetti che dobbiamo migliorare. Lo scorso anno abbiamo chiuso con il secondo miglior powerplay del campionato e anche nelle amichevoli sta funzionando bene. In boxplay invece eravamo noni, ora va meglio. Inoltre dobbiamo vincere più ingaggi e concedere meno tiri “comodi” dallo slot: non posso dire che tutti i problemi siano risolti, ma la direzione è buona».

In questi anni l'obiettivo sarà quello di stabilizzarsi a metà classifica? «Sicuramente, vogliamo allontanarci dalla linea. Allo stesso tempo vogliamo integrare i nostri giovani: abbiamo diversi ragazzi che promettono molto bene per la prima squadra, uno di questi è Suleski (classe ‘97, ndr)».

Passando ai singoli, il Bienne ha accolto a braccia aperte un difensore del calibro di Beat Forster, così come l'ex biancoblù Jason Fuchs. «Forster è come me l’aspettavo. Calma il gioco, bravo nei passaggi e nel powerplay. La sua esperienza ci farà molto comodo. Abbiamo perso uno straniero dietro (Mike Lundin, ndr), ma ho l’impressione che la difesa sia ancora più forte dell’anno scorso. Tutti hanno maturato esperienza. Da parte sua Jason Fuchs fin qui è stato tra i più positivi. È arrivato per prendere il posto lasciato da Gaëtan Haas come centro, ma non mi aspetto 45 punti, piuttosto una trentina. Jason giocherà sicuramente in powerplay, lo sto provando in diverse linee con buoni riscontri. In questi anni ha sempre fatto progressi, nelle amichevoli viaggia alla media di 1 punto a partita, poi chiaramente in campionato il ritmo è diverso».

Domanda secca: la squadra è più forte rispetto all’anno scorso? «Nel complesso penso di sì, soprattutto per i progressi e il processo di maturazione dei singoli. Lavoriamo insieme da un anno, non partiamo da zero. Più o meno giochiamo come l’anno scorso, ma dopo 3 settimane di lavoro ho avuto l’impressione di essere già avanti. Per arrivare a questo punto ci avevamo messo 2 mesi».

Nel prossimo test amichevole, in programma questa sera a Bellinzona (alle 18.30), i Seelanders si misureranno con l'Ambrì di Cereda. «Mi aspetto un Ambrì energico, pronto a fare forcing a tutta pista: un po’ come noi punta sui giovani. Credo che Luca farà bene, avere un coach del genere, abituato a lavorare con i ragazzi, sarà un vantaggio».

Ultime battute sul progetto dei bernesi. Pista nuova, struttura perfettamente organizzata: in questi anni i passi avanti sono stati notevoli e il Bienne si sta affermando come una realtà dell’hockey svizzero. «Anche per questo nel 2014 decisi di venire qui a lavorare con i giovani. Si è investito molto nel movimento giovanile e ora si vedono i risultati dagli Juniori. I nostri ragazzi sono in grado di giocarsela contro ogni avversario, mentre qualche anno fa non sembrava possibile. C’è un ottimo gruppo di allenatori, è cambiato moltissimo il lavoro sul ghiaccio e fuori. Anche lo staff della prima squadra aiuta e segue costantemente i giovani. Abbiamo una decina di giocatori interessanti che potrebbero arrivare nella massima serie: non tutti ci arriveranno, ma qualcuno sì... tra qualche anno raccoglieremo i frutti».

In tutto ciò la costruzione della nuova Tissot Arena - in uso dal campionato 2015/16 - quanto ha influito? «È stata fondamentale. Abbiamo sempre voluto diventare una "realtà" regionale, ora abbiamo ragazzi che arrivano da tutte le parti, come ad esempio Olten. La pista fa parte di questo movimento. I giovani vedono l’impianto, le palestre, le strutture, lo staff e di conseguenza vogliono venire qui. La pista è uno dei motivi del successo, è bello avere una squadra e una struttura di questo genere», conclude il 68enne Mike McNamara.

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COMMENTI
 

sergejville 6 anni fa su tio
Un gasatissimo e (forse) troppo ottimista Mike; che resta un gran conoscitore di hockey e simpaticissima e signorile persona.
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