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L'ex Lugano e Berna Orlando, ora scout dei Devils, è stato tra quelli che hanno spinto per scegliere lo svizzero: «È un prospetto, non un progetto. Può scrivere una grande storia in NHL»
NEWARK (USA) - Nico Hischier ma anche Gilles Senn, dallo scorso weekend i New Jersey Devils sono un po' più svizzeri. Ma se al 21enne portiere del Davos, scelto al quinto giro, come numero 129, pochi predicono un immediato futuro NHL, al 18enne vallesano, visto fare il fenomeno nell'ultima stagione agli Halifax Mooseheads, tutti pronosticano un impatto istantaneo nel mondo Pro. Una carriera scintillante.
Le qualità di Hischier sono note: non avrebbe altrimenti strappato la chiamata numero uno. Ma un giocatore con le sue doti dove può arrivare? Ha vissuto la sua personalissima giornata di gloria solo perché era il migliore di una nidiata non eccelsa o, invece, è stato scelto subito in quanto fenomenale? E poi: sarà immediatamente protagonista con la maglia dei Devils o, per farsi le ossa, tornerà magari a “svernare” al Berna?
Una mano, per tentare di capire cosa riserva il futuro al giovane campione svizzero, ce l'ha data Gaetano Orlando, presente - e protagonista - nella notte del draft di Chicago in quanto Assistant Director of Amateur Scouting della franchigia di Newark.
Ora, Gates, ce lo puoi dire: nel momento in cui avete avuto la certezza della scelta numero uno, quanti dubbi avete avuto su Hischier?
«Molto pochi - ha confermato proprio l'ex campione di Berna e Lugano - Siamo partiti da una rosa di cinque-sei candidati e poi siamo scesi fino a due papabili: Nico e un altro ragazzo, di cui non dirò mai il nome. Abbiamo valutato le caratteristiche dell'uomo, prima ancora che del giocatore, abbiamo ponderato e poi scelto. Credo che Hischier sia perfetto per la nostra organizzazione, per la nostra squadra».
Lo svizzero è stato chiamato in quanto miglior prospetto in assoluto o perché rappresentava semplicemente la scelta giusta per voi?
«Per noi, con quelle caratteristiche, è di sicuro funzionale. Detto ciò, stiamo parlando di un grande ragazzo, fortissimo sul ghiaccio ma pure ottimo fuori. Nico ha carattere, sa ridere...».
Vederlo così in alto nel Draft... è accaduto perché di talento in giro ce n'era poco?
«Non sono così convinto che ci fosse poca scelta, che non ci fossero grandi candidati. Certo, forse c'erano meno buoni giocatori rispetto al recentissimo passato. Ma i prospetti interessanti non mancavano. Ve lo posso assicurare».
Chi guarda a Hischier e storce il naso (sono pochi), critica l'età e il fisico.
«Non sono problemi. Non per noi. Nico è giovanissimo ma questo non è un fattore. Calcolate che è stato abituato, in carriera, a misurarsi con avversari più grandi di lui. Questo l'ha aiutato a sviluppare una competitività molto grande. Ha il senso della sfida. Per come la vedo io la giovane età potrebbe essere una spinta in più per lui. Il fisico invece... è vero deve crescere. Non mi aspetto però che metta su tanti kg. Non deve farlo per forza. Mi aspetto che lavori. Fin dal prossimo camp qui da noi».
A settembre?
«No, a inizio luglio. Lì ci incontreremo e stabiliremo un programma di allenamenti».
Che seguirà a Berna, durante tutta l'estate.
«Che seguirà dove più si sente comodo. L'appuntamento di luglio, il suo lavoro e poi il camp di settembre saranno decisivi».
Per decidere dove giocherà in futuro?
«Per capire che ruolo potrà ricoprire nella squadra. A settembre sceglieremo, insieme, dove si esibirà l'anno prossimo. Vogliamo solo il meglio per lui».
È un progetto...
«No, è un prospetto. È diverso. Su un progetto conti - ci speri - al 20%. Su un prospetto al 100%. Su Hischier noi contiamo al 100%».
Il prossimo campionato lo disputerà con indosso la maglia dei Devils?
«Ne sono quasi certo».
Che tipo di carriera ci si deve attendere da Nico?
«Ha tutto per diventare un grande giocatore: se tutto va come deve, può lasciare il segno, può scrivere una grande storia in NHL».
